Da che parte stare


 

dachepartestare.jpgCONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale “Da che parte stare”

 

MILANO – 23 MAGGIO 2009

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

La crisi colpisce duro, la crisi colpisce tutti:
donne e uomini, italiani e migranti. Eppure, per rispondere alla crisi,
il governo produce e sancisce differenze. È razzismo istituzionale: la
legge Bossi-Fini e il “pacchetto sicurezza” inseguono il sogno di una
forza lavoro usa e getta, vogliono ridurre i migranti e le migranti
alla perenne espellibilità. Tutti i lavoratori e le lavoratrici in
cassa integrazione, sospesi dal lavoro e licenziati vedono ogni
progetto di vita frantumarsi di fronte ai loro occhi. Tra i lavoratori,
i precari con contratti a termine e senza garanzie sono messi alla
porta per primi. Tra i lavoratori, i migranti vivono una doppia
precarietà, sanno che il permesso di soggiorno non sarà rinnovato, la
clandestinità è una minaccia più vicina, l’espulsione una possibilità
sempre presente. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Il razzismo istituzionale colpisce duro:
il Governo Berlusconi, con la Lega Nord in prima fila e buona parte dei
media, hanno dato il via ad una campagna di odio che si indirizza
prevalentemente contro i “clandestini” ma criminalizza tutti i migranti
giustificando il loro sfruttamento. La proposta di un “contributo” per
il rinnovo dei permessi – che si aggiunge al furto dei contributi
previdenziali e pensionistici che non possono essere ritirati – mostra
che il salario dei migranti è considerato risorsa sempre disponibile.
Si tratta di denaro che, con quello di tutti i lavoratori, pagherà
nuovi Centri di identificazione ed espulsione. E mentre il razzismo
istituzionale si legittima sul corpo delle donne facendo strada a ronde
e linciaggi popolari, la violenza continua nelle case, i tagli alla
scuola e al welfare pretendono di rinchiudere tutte le donne tra le
mura domestiche, riservando alle migranti solo un posto da “badanti”.
Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

La crisi mostra spietatamente che lo sfruttamento non conosce differenze:
tutti hanno mutui e affitti da pagare, l’incubo del giorno dopo. Il
razzismo istituzionale impedisce però ai migranti di sperare persino
nelle già povere “misure anticrisi”. Ammortizzatori sociali, piani
edilizi, bonus bebè non li riguardano: devono solo pagare, e farlo in
silenzio. L’abolizione del divieto di denunciare i migranti irregolari
che si rivolgono alle strutture sanitarie è l’espressione più meschina
di una strategia che vuole produrre una clandestinità politica oltre
che legale. Impedire di certificare la nascita dei figli e delle figlie
dei migranti senza documenti pone un’ipoteca sulle prossime
generazioni. Per questo è ora di scegliere DA CHE PARTE STARE.

Contro i colpi duri della crisi e del razzismo istituzionale, la risposta deve essere altrettanto forte. È ora di scegliere DA CHE PARTE STARE,
e tutti e tutte siamo chiamati in causa. Le organizzazioni autonome dei
migranti, che in questi anni hanno tenuto alta la lotta contro la legge
Bossi-Fini, le associazioni e i movimenti antirazzisti, i sindacati,
tutti siamo tenuti a schierarci contro questa politica del razzismo.
Fino a quando i migranti saranno esposti al ricatto, tutti saranno più
ricattabili. È tempo di ritessere il filo della solidarietà, di avviare
in ogni territorio una nuova grande azione concreta di lotta capace di
opporsi a un attacco alle condizioni di vita che colpisce prima di
tutto i migranti, ma non solo i migranti.

È ORA DI STARE DALLA PARTE DEI MIGRANTI E DELLE MIGRANTI.
Per questo, facciamo appello a tutti i lavoratori, le lavoratrici, gli
studenti e le studentesse, le associazioni e i sindacati, affinché
siano parte di questa lotta. Con questo appello inizia il percorso per
una mobilitazione che arrivi a una grande manifestazione nazionale il
23 maggio a Milano, una città del nord dove più evidenti sono le
caratteristiche dell’offensiva del razzismo istituzionale e più marcati
gli effetti della crisi. Affinché gli effetti della legge Bossi-Fini non amplifichino quelli della crisi, NOI CHIEDIAMO:

– che i permessi di soggiorno siano congelati in caso di licenziamento, cassa integrazione, mobilità, sospensione dal lavoro;

– che i migranti, così come tutti quei
lavoratori che non usufruiscono di ammortizzatori, partecipino alla
pari di ogni altro lavoratore a ogni misura di sostegno e vedano
salvaguardati i contributi che hanno versato;

– che i migranti e tutti i lavoratori
possano rinegoziare i loro mutui in caso di perdita del lavoro; il
blocco degli sfratti per tutti i lavoratori e le lavoratrici nella
stessa condizione, perché sappiamo che un migrante senza contratto di
locazione è un lavoratore clandestino;

– il mantenimento del divieto di
denuncia dei migranti senza documenti che si rivolgono alle strutture
sanitarie e della possibilità di registrare la nascita dei loro figli;


il ritiro della proposta di un permesso di soggiorno a punti e di
qualunque tipo di “contributo” economico, sia esso di 80 o di 200 €,
per le pratiche di rinnovo dei permessi.

– il blocco della costruzione di nuovi
centri di identificazione ed espulsione, l’utilizzo dei fondi stanziati
per iniziative a favore di tutti i lavoratori colpiti dalla crisi, la
cancellazione di ogni norma che preveda l’allungamento dei tempi di
detenzione, la chiusura dei CIE.

– la garanzia di accesso al diritto
d’asilo e il blocco immediato dei respingimenti alla frontiera in
attesa della promulgazione di una legge organica in materia.

PER ADESIONI: da.che.parte.stare@gmail.com

SITO INTERNET: www.dachepartestare.org

FACEBOOK: cerca tra gli eventi “Da che parte stare – Milano 23 Maggio 2009”

Coordinamento immigrati Brescia
Coordinamento migranti Bologna e provincia
Rete migranti Torino
MayDay Milano
Impronte – Rete per la libertà di movimento Roma
Rete 28 aprile
Associazione Città migrante – Reggio Emilia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL – Parma
Coordinamento lavoratori immigrati CGIL – Reggio Emilia
Coordinamento immigrati CGIL – Brescia
Coordinamento migranti FIOM-CGIL – Bologna
Associazione diritti per tutti – Brescia
Sportello Illegale CSOA Gabrio – Torino
Cittadinanza globale – Verona
Ya Basta! – Bologna
Coordinamento migranti Terza Italia – Senigallia
Coordinamento migranti basso mantovano
Sinistra critica – movimento per la sinistra anticapitalista
Laboratorio femminista Kebedech Seyoum
CSOA Casaloca – Milano
Coordinamento Nord sud del mondo
Associazione culturale “Carlo Giuliani” – San lazzaro – Ozzano (BO)
Comitato di solidarietà con profughi e migranti – Torino
Asociación Real Juvenil – Milano
Case di Plastica – Milano
Assocafé (Asociación Cultura Arte Fuerza al Exterior) – Milano
Associazione Antigone – Milano Città Aperta
Sinistra Critica – Milano
Rete Antirazzista Campana
Coordinamento Immigrati Bergamo
Lavoratori migranti FIOM – Bergamo
Rete Antirazzista Catanese
CUB
Coordinamento migranti Verona
Le radici e le ali ONLUS – Milano
Carta
Agenzia per la Pace –Valtellina,Valchiavenna e Alto Lario
Rete Milano Città Aperta
Naga
Associazione Todo Cambia – Milano
Coordinamento Nazionale Migranti FIOM
Sinistra critica Calabria
Sinistra critica Firenze
Il Coordinamento lavoratori della Scuola “3 ottobre”
Cobas Scuola – Cosenza
Associazione Arcobaleno insieme senza frontiere – Sondrio
Associazione I Rom per il futuro – Torino
SdL intercategoriale
Csa Magazzino 47 – Brescia
Sinistra critica – Mantova
Scuola Popolare Migranti – Cologno Monzese
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
PRC – Lombardia
PRC – Federazione di Milano
Associazione ALFABETI Onlus – quartiere S. Siro Milano
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo – Milano
Comunità kurda – Milano
L’Alternativa – San Paolo d’Argon (Bg)
Rete nazionale sicurezza sul lavoro – Ravenna
Associazione culturale Umoja – Parma
CISDA FVG – sportello operativo Coordinamento Italiano Sostegno Donne
Afgane – Trieste
Unione Migranti – Sondrio
Coordinamento Rifugiati e Migranti di Amnesty
Cantiere
Comitato per non dimenticare Abba e per fermare il razzismo
Comitato in supporto dei rifugiati di Milano
Ambulatorio Medico Popolare

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1 comment to Da che parte stare

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