Lavoro sporco per pulitori precari

AnteprimaMentre le società che gestiscono gli scali milanesi, SEA spa e SEA handling spa, firmavano un infamante accordo con alcune sigle sindacali, i pulitori precari degli aeroporti hanno fatto diverse apparizioni con volantinaggi all’interno dell’aeroporto di Linate. L’accordo firmato non contempla tutta la filiera produttiva, ovvero le circa 1.400 società fornitrici che lavorano nel sistema aeroportuale, impiegando più o meno 10.000 lavoratori e lavoratrici.
 

Questo puzzle è la conseguenza delle politiche aziendali che hanno guidato Linate e Malpensa negli ultimi anni: la gestione diretta dei servizi è passata sempre più a società diverse, creando così delle scatole cinesi, atomizzando i lavoratori impiegati negli aeroporti.

In questa politica di scomposizione aziendale, la SEA handling di Linate ha appaltato l’intero servizio della pulizia di bordo a due grandi società esterne: NAS (National Airport Service) srl e Servizi di Bordo srl, le quali, mascherando i loro intenti con la dicitura pretestuosa “ragioni di carattere produttivo – per punte di più intensa attività”, occupano alle loro dipendenze personale esclusivamente a tempo determinato.

Entrambe le società reclutano manodopera tramite agenzie interinali (Humana nel caso della NAS, OpenJob e Randstand per la Servizi di Bordo) e stipulano contratti di breve durata.
I contratti NAS vengono rinnovati mensilmente, mentre per la Servizi di Bordo il primo contratto è di un mese e successivamente (se si viene ritenuti idonei) c’è la proroga di 4, avanti così, di rinnovo in rinnovo, per i lavoratori possono passare anni. Il tutto è naturalmente condito con stipendi da fame: 6 euro lorde all’ora.

La fantomatica Servizi di Bordo srl è un caso esemplare di cosa può nascere da questi “grovigli di aziende”: si tratta infatti di una piccola scatolina creata all’interno di un’altra scatola cinese (Servair Chef srl) apposta per concorrere al bando di gara del febbraio 2007, quando la SEA Handling decise che la doveva finire con gli ultimi rimasugli che aveva in gestione della pulizia degli aerei.

Servair Air Chef srl è una piccola azienda con alle spalle due colossi, infatti vede come partecipazione aziendale due società importanti come AirFrance (50%) ed Autogrill (25%), azienda già conosciuta in Francia per le sue politiche antisindacali e per lo sfruttamento dei lavoratori interinali.

Curiosamente tutte queste società utilizzano i mezzi di produzione di proprietà della SEA, con buona pace del divieto dell’intermediazione di manodopera, tuttora presente nel nostro ordinamento. I pulitori e le pulitrici aeroportuali quindi, sebbene siano assunti da queste scarole cinesi non possono non considerarsi dipendenti della SEA. La crisi del settore non farà che acuire le condizioni pessime di sfruttamento dei lavoratori, che anche in questo caso non sono stati presi in considerazione in nessun accordo.

 

Testo dell’accordo 1.43 Mb

 

Link:

Articolo de L’Espresso

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