Storie di ordinaria follia

Il 2 luglio la cgil convoca una assemblea alla camera del lavoro, invitando tutti (sottolineiamo tutti) i lavoratori precari del teatro alla Scala.

All’assemblea sono presenti una trentina di lavoratori. Si discute di come risolvere la precarizzazione degli stagionali…All’assemblea partecipa anche un lavoratore che è stato, fino a ieri, per vent’anni, precario.

Prima dell’incontro distribuisce una cartolina pieghevole, presentazione dell’associazione sindacale Bios, emanazione di San Precario e un volantino in cui spiega che la volontà di risolvere l’annosa questione della precarietà in scala è cosa buona e giusta, da qualsiasi parte provenga.
Inoltre in esso si ricorda di come questa volontà, da parte nostra sia stata sempre chiara; lo certificano gli innumerevoli incontri fra i legali e i lavoratori, le numerose iniziative e le mayday in cui i lavoratori autorganizzati della scala sono sempre stati in pole position
Nel momento in cui inizia la discussione però l’andazzo prende una strana piega.
Invece di spiegare il modo con cui si ha intenzione di affrontare le cause di lavoro, di come trasformarle in una causa veramente collettiva e quindi potenzialmente rivendicativa, si spiega che l’intenzione del sindacato confederale è di andare a discutere il giorno 9 luglio 09 l’ampliamento dell’organico con la direzione del teatro.
Al ché il lavoratore suddetto prende parola per dire una cosa ovvia: l’ampliamento dell’organico è una cosa positiva se non è giocato in favore di alcuni, sulla pelle di tutti! L’incontro del 9/7, per questo, è una nota fuori tempo, un incontro addirittura stonato rispetto alla situazione di crisi in cui versa l’Italia.
L’intervento però viene interrotto da un’aggressione verbale, concitata ed isterica, perpetrata da diversi rappresentanti della cgil che intimano al lavoratore di uscire dalla sala, arrivando perfino ad atteggiarsi in modo aggressivo e minaccioso.
L’episodio è grave, ed è importante raccontarlo, ma, si badi bene, non è nostra intenzione soffermarcisi.
Vogliamo focalizzarci sull’altro fatto che è addirittura più grave.
Per mettere in moto una exit strategy dalla precarizazzione scaligera è necessario mettere in fila alcuni passaggi: è necessario che che tutti i lavoratori impugnino i propri contratti stagionali. L’utilizzo fraudolendo della stagionalità è fortemente probabile. Ogni organizzazione sindacale deve spingere in tal senso. Solo nel momento in cui l’azienda avrà annusato l’odore della compattezza e della determinazione, sarà possibile mettere in campo una mobilitazione rivendicativa incisiva.
Una trattativa prematura salverà pochi forse ma legittimerà politiche di ulteriore precarizazzione con l’introduzione dei meccanismi di outsourcing(appalto).
Basta guardarsi attorno per capire che questo è il Male che nell’arco di poco tempo eroderebbe i diritti di tutti.

Confederazione unitaria di base
Associazione sindacale Bios/San precario

Di seguito il volantino distribuito in scala i giorni successivi.

Meglio tardi che mai

La CGIL  ha finalmente deciso di agire giudizialmente nei confronti del Teatro alla Scala di Milano per regolarizzare la posizione contrattuale di circa 150 precari.

I lavoratori e le lavoratrici che da diversi anni ormai sono costretti a lavorare per il teatro con contratti a tempo determinato (c.d. stagionali o più semplicemente capestro) avranno finalmente una risposta.

Non ci interessa conoscere le motivazioni che hanno spinto la CGIL a prendere questa decisione, ciò che importa è che i diritti dei precari vengano finalmente presi in considerazione e tutelati.

Sono ormai anni che gli autorganizzati de La Scala e San Precario predicano nel deserto cercando di convincere i lavoratori/lavoratrici a muoversi per chiedere la regolarizzazione dei contratti a termine senza peraltro ricevere alcuna risposta..

Del resto come si possono considerare “stagionali” lavoratori che da circa 8 anni lavorano per 10 mesi l’anno. Come si dice in questi casi “quando l’eccezione diventa la regola”.

A questo punto l’unica nostra preoccupazione e che la CGIL, dopo aver intrapreso questa lodevole e quanto mai agognata iniziativa, decida successivamente di stipulare l’ennesimo accordo capestro con il Teatro., sacrificando ancora una volta in diritti dei precari. Del resto risale ad un anno fa, e per la precisione al 15.04.2008, l’accordo integrativo con il quale CGIL CISL e UIL, da una parte, e la Scala dall’altra, nonostante diverse sentenze che riconoscevano il diritto di alcuni lavoratori precari alla conversione del contratto a tempo indeterminato, si limitavano a predisporre un piano di stabilità dei lavoratori stagionali sino al 2010. Tale accordo se così s poteva chiamare è stato peraltro subito disatteso dallo stesso Teatro.

Convinti come siamo, che la regolarizzazione dei precari sia cosa buona e giusta, accogliamo comunque con interesse questa iniziativa. Ci ripromettiamo di monitorare le diverse tappe della stabilizzazione affinché queste si svolgano in modo trasparente e corretto e ci mettiamo a disposizione per informare o supportare chiunque lo richiedesse, nel momento in cui questo fosse necessario

Associazione Sindacale Bios – San precario
Autorganizzati scala

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2 comments to Storie di ordinaria follia

  • Brand… ma come state?

    Abbiamo capito che vi diamo fastidio. Ma non certo con le millanterie e le fandonie penserete di screditare la fiducia guadagnata con il lavoro fatto a fianco dei lavoratori ?In un contesto in cui la CUB non viene riconosciuta organizzazione sindacale dalla Scala, quindi senza aver diritto di fare assemblee perchè non esistono elezioni delle R.S.U. Ci odiate perché dopo che all’Ansaldo molti lavoratori avevano vinto le cause, volevamo che l’integrativo fosse speso per l’assunzione dei 150 precari ? invece circa 6 milioni sono serviti a mantenerli stagionali, con l’unica eccezione di aumentare il numero di essi ma con la clausola “ se permangono le qualità di idoneità professionali “, potevano l’anno successivo rimanere sempre stagionali. La clausola ha di fatto permesso alla direzione di attivare il meccanismo formale ( anche se illecito) di licenziare ad agosto 08’ le 4 ragazze di palcoscenico e i 6 impiegati/e. A maggio 09’ di tagliare altri 8 ballerini, parliamo di lavoratori a servizio già da tanti anni.

    Abbiamo sostenuto a settembre 08′ la vertenza contro i licenziamenti con una serie di volantini e una conferenza stampa davanti al Piccolo Teatro e sempre a settembre lo sciopero, quello boicottato da Cisl, Uil e Fials. Vi abbiamo criticato perchè dal giorno dopo come previsto, non è stato fatto più nulla dal punto di vista delle mobilitazioni per questi licenziati. Infatti, sono state portate solo da un legale Cgil che tra l’altro le ha fatte perdere e poi ironia della sorte le avete portate mano nella mano da un legale rinomato per essere a contratto della CUB. Per tornare all’integrativo: Il resto dei soldi son serviti a scatenare una guerra sulla divisione della torta. Una guerra per il nulla, perché si sapeva in partenza che senza rinnovo del C.C.N.L nulla è percepibile. Ancor oggi a parte un dovuto anticipo nulla è stato percepito dai lavoratori perchè il rinnovo è fermo ( con questo governo cosa vi aspettavate? )

    Abbiamo per primi denunciato il carattere corporativo e fazioso della Fials (sindacato che raccoglie gran parte di orchestra e coro) con una sfilza di volantini anche nel video Cub. Voi Denunciate la Fials perchè non accettava le scelte dell’assemblea perchè a maggioranza operaia. Ma ha potuto farlo perchè non essendoci le R.S.U. le avete dato la possibilità di far quel che volevano. E sono tre anni che chiediamo in tutte le sedi di indire questo tipo di elezioni, che sanciscono l’inviolabilità dell’assemblea. Ci siamo opposti alla Fials con tutti i mezzi di persuasione possibili anche andando a casa di Dario Fo, che per lo scivolone antioperario a lui attribuito per causa di un giornalista, che strumentalmente aveva usato attraverso un’intervista le sue parole sul Caso Scala, egli si era dopo molte scuse impegnato a cercare di far da paciere. Tentativo fallito, Tè amaro ovviamente. Siamo sempre stati anni luce distanti dalle istanze della Fials ma non abbiamo mai minacciato il suo diritto di sciopero che è un diritto universale. Abbiamo chiesto che la firma dell’integrativo a fine guerra prevedesse la clausola del rientro delle ragazze. Inascoltati. Un esponente della C.U.B. ha evidenziato in video il possibile carattere maliziosamente strumentale in quella guerra volta a depistare i lavoratori su alcuni contenuti pacco dell’accordo. Niente di nuovo e di clamoroso. A maggio convinciamo gran parte dei ballerini in attesa del licenziamento a trovarsi un avvocato dato che le trattative di confederali e Fials prendono una piega a dir poco penosa, e meno male non vien fuori nessun accordo che prevede licenziamenti (anche perchè avevamo denunciato Uil, Cisl e Fials di sputtanarli pubblicamente se lo facevano, la Cgil se ne tira fuori e gli altri la seguono a fatica)

    Ai primi di luglio quando dovevano partire le cause degli stagionali, la Cgil sembra prendere la linea d’attacco che la CUB subito attiva. Invece tira il freno a sorpresa a favore di una trattativa con Lissner il boss. Il 2 luglio il militante Cub diventato a tempo indeterminato da un anno, dopo 25 da precario, ha tentato per questo di denunciare il rischio di ritardo che provocherà questa titubanza a favore di una trattativa che Lissner intende far solo per far ammuina. Viene aggredito. Il dissenso o la critica a questa Cgil è intollerabile. Scivolate fino a comportamenti tristemente stalinisti volti all’epurazione come nell’ultimo volantino, “precario brand.” Rivedetevi il film di guerra full metal jacket quando alla fine dice ”il nemico è dentro di noi”. Forse vi aiuterà. Per la cronaca anche la Uil, vista la moda, si attiva per le cause . Vedremo se vi assumerete la responsabilità politica per questa condotta a dir poco prudente da morire, di trascinar le cause fin oltre la fine dei contratti dei precari (giugno/luglio 2010). Come al solito Fials e Cisl in tutto ciò si sono dimostrati assenti per non dir peggio. Inqualificabili. Oggi però deve finir il tempo delle polemiche. Sarebbe tempo sterilmente perduto. E’ giunto il momento di ricompattarsi. Non esistono precari della Cgil della Uil o della Cub o inglesismi al seguito. E’ giunto il momento del ” Tutti per uno e uno per tutti ” Chi tocca un precario colpisce tutti i lavoratori. Ogni causa di lavoro è la causa di tutti i lavoratori. Ogni vittoria è la vittoria di tutti.

    C.U.B. Autorganizzati Spettacolo
    12 ottobre 2009

  • Angela

    La precarietà non è un brand

    Le Rsa-Cgil non ritenevano degno di risposta il comunicato Cub-Autorganizzati-Bios S. Precario 07/2009, ma dopo la diffusione esterna ritorniamo sui fatti:

    Il 2 luglio presso la Camera del Lavoro di Milano viene indetta dalle Rsa Cgil un’assemblea dei lavoratori precari Scala per discutere ed avere dal legale informazioni necessarie per chi deve fare una scelta e rischiare in prima persona.
    G.C. non precario, militante Cub, interrompe provocatoriamente più volte l’assemblea fino a che le Rsa-Cgil s’incazzano e presentano una mozione d’ordine al fine di allontanare G.C. e proseguire quindi con la riunione.

    UN’ARROGANTE LEGGEREZZA CUB?

    NO! Una pratica che negli ultimi anni ha portato a queste prese di posizione:
    – i Cub hanno combattuto e votato contro l’accordo sull’occupazione (aprile 2008), 312 gg. per tutti; accordo che oggi permette a 150 precari di rivendicare il diritto a tempo indeterminato;
    – contro il licenziamento di 4 operaie di palcoscenico i Cub un giorno votano lo sciopero indetto dalla Cgil Scala e l’altro (14/09/2009) con i loro amichetti “Autorganizzati dello Spettacolo” lo definiscono “sciopero polverone indetto dai confederali”. Tanto per giocare: un aiuto alla direzione per indebolire lo sciopero;
    – nel contratto integrativo i Cub hanno sostenuto fino alla fine gli interessi del Fials:
    votando contro la proposta di piattaforma, silenzio complice sulla vicenda-filarmonica, sostenendo con il voto chi non accettava più la democrazia dell’assemblea perché a maggioranza operaia, inviti tea-time per condurci alla ragione ed infine la dichiarazione ufficiale del loro segretario il 7 dicembre 2008 http://www.youtube.com/watch?v=igXLuYqzDgo

    MA DA CHE PARTE STATE?

    Rsa-Cgil Teatro alla Scala
    Milano 05/10/2009

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