La fiera dell’ipocrisia

expo_affamaLunedì 24 marzo nell’Aula Magna dell’Università Statale, aperta per l’occasione, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza, con la partecipazione dell’ordine degli avvocati milanesi, dei consulenti del lavoro, di Confesercenti, e ovviamente con il patrocinio di Expo SpA e del Comune di Milano, si è svolto il convegno: “Le regole del lavoro per Expo 2015“.

Anche San Precario è intervenuto, in un clima un po’ surreale, non solo per la presenza di un cospicuo numero di forze dell’ordine all’esterno e di agenti della Digos all’interno.

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Un Expo gestito con lavoro gratuito

vermidirouge_expo_2015Questa mattina Expo 2015 spa e sindacati hanno siglato il protocollo che disciplina le modalità di assunzione e di impiego del personale durante i sei mesi dell’Esposizione Universale. Proviamo, quindi, a darne una lettura a caldo.

Volontari?

Il primo dato particolarmente significativo, soprattutto per noi che nei giorni scorsi abbiamo dato spazio a critiche sul fatto che Expo potesse diventare un evento organizzato con lavoro gratuito, è il numero di volontari. l’allegato 5 del protocollo, intitolato “Programma volontari del sito espositivo”, prevede “di generare 475 opportunità di volontariato. Tale valore moltiplicato per il periodo di presenza giornaliero (minimo 5 ore) e per una permanenza media di due settimane – che pertanto prevede rotazioni di gruppo (di team; di equipe, ecc.) – consente di coinvolgere circa 18.500 volontari” (!). I volontari, inquadrati in squadre da 10 persone guidate da 2 team leader, si occuperanno “dell’accoglienza e orientamento del visitatore”; “facilitazione dell’esperienza di visita”; “facilitazione della partecipazione nazionale e internazionale”. In concreto, questo significa “indirizzamento delle persone verso le biglietterie”; “indirizzamento in caso di richiesta da parte del visitatore sulle modalità di uscita dal sito”; “supporto al visitatore in coda (es. fuori dai padiglioni, aree show ecc.) in caso di bisogno”; “supporto nella facilitazione degli afflussi e dei deflussi all’interno delle aree di visita del sito espositivo tramite la diffusione di indicazioni”.

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