Vodafone, sciopero contro la “vendita” di 914 lavoratori dei call center

6 ottobre 2007

da Il Messaggero

ROMA (5 ottobre) – Adesione massiccia allo sciopero di Vodafone Italia. Secondo un comunicato dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e UIlcom-Uil, ha incrociato le braccia il 95% dei lavoratori. La protesta è stata indetta contro la cessione di alcune attività di assistenza clienti e recupero crediti e di 914 dipendenti alla società Comdata.

Per contrastare il piano aziendale a Milano sono scese in piazza 3.000 persone, provenienti da tutto il Centro-Nord, mentre a Roma si è tenuto un sit-in con circa 500 lavoratori del Mezzogiorno davanti alla sede della società di Piazza Santi Apostoli. Al grido di "Vodafone, vergogna, è tutta una menzogna", "Non siamo ricaricabili" e "Anche un colosso come il Titanic non doveva affondare", i lavoratori del gruppo hanno indossato magliette rosse con il logo aziendale e la scritta sul retro "Grazie Guindani" indirizzata all’amministratore delegato del gruppo. Altri portavano, invece al collo, un cartello con la scritta «Vendesi». Poi la protesta si è spostata davanti alla Camera dei Deputati.

I manifestanti hanno mostrato striscioni e cartelli con suscritto «Strike is now, lavoratori Vodafone in lotta», riprendendo il martellante slogan pubblicitario di Vodafone. Antonella Pizzino, della Rsu di Roma, ha spiegato che «i lavoratori protestano per il blocco della cessione di 914 di essi a Comdata, a cui Vodafone ha venduto i lavoratori del call center. Questi, assunti sulla carta a tempo indeterminato, diventeranno precari non appena le commesse saranno chiuse». Secondo i sindacati «non è vero che con il cambio di proprietà sono assicurate le stesse condizioni e garanzie di occupazione», perché Comdata «lavorerà su commessa per Vodafone, che in futuro potrebbe anche cambiare fornitore». In altre parole l’operazione è «un modo per ridurre il costo del lavoro» e dunque «non risponde a nessuna logica industriale di sviluppo».

Vodafone però respinge le accuse e in una nota afferma che «la cessione di ramo d’azienda a Comdata non mette a rischio alcun posto di lavoro e non intende modificare le condizioni dei lavoratori interessati». «Vodafone – prosegue il comunicato dell’azienda – inviterà nuovamente i sindacati a rendersi disponibili a partecipare al tavolo della trattativa e auspica di giungere ad un accordo per garantire alle persone non solo i trattamenti previsti dalla legge, ma anche gli attuali trattamenti collettivi aziendali».

Un nuovo sciopero intanto è già stato proclamato dai sindacati per il prossimo 15 ottobre.

 

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