Alle famiglie aiuti in mille rivoli. Il bilancio degli interventi

BONUS FAMIGLIA
In base ai dati del ministero dell’Economia sono state accolte 4.711.558 richieste ed erogati 1.582 milioni di euro (su 2, 4 miliardi preventivati), per un valore medio del bonus di 315 euro. secondo il Caf Acli, 54% delle risorse sono state assegnate a nuclei con un solo componente

SOCIAL CARD – 650mila – Sono le carte ricaricate finora suite 820mila tessere emesse. La somma totale della spesa arriva fino a 338 milioni. Le prime stime indicano che appena i 15% delle card è andato a famiglie con figli. Il Governo sta valutando l’ipotesi di allargare le maglie della card (bambini fino a 6 anni e redditi più alti)

BONUS ELETTRICO – 1 milione – Sono le famiglie in condizioni di disagio economico già inserite nel ciclo di fatturazione delle bollette elettriche. Il valore del bonus va da 58 euro per una famiglia di uno o due persone a 130 euro per più di 4 persone. Le domande totali arrivate da gennaio a ottobre sono state l, 2 milioni

BONUS NUOVI NATI – l5000 euro- Le banche finanziano fino a 5mila euro a tassi vantaggiosi da restituire in 5 anni alle famiglie con bebè nati ne2009, 2010 e 2011. Il tasso è fissato a 50% di quello effettivo medio: il 4,8% ai tassi correnti. Le operazioni sono garantite dal fondo per le politiche della famiglia fino a 75%

BONUS GAS – 15% lo sconto sulle bollette del gas che si pub richiedere dal 15 dicembre (ma con effetto retroattivo a tutto 2009) dalle persone con un Isee non superiore a 7.500 euro o non superiore a 20mila euro per le famiglie numerose o più figli a carico Il bonus gas è cumulabile con il bonus elettrico

L’obiettivo dichiarato era quello di aiutare le famiglie più povere ad arginare la crisi. Ma il bilancio, a quasi un anno dal battesimo e quando sono ormai chiusi i termini per presentare le richieste, racconta una storia diversa: il bonus famiglia, a dispetto del nome, ha premiato soprattutto i nuclei con una persona (al massimo due)

Secondo le statistiche del ministero dell’Economia e delle finanze, le domande accolte sono state oltre 4, 7 milioni, che hanno ricevuto in media 300 euro ciascuna. Importa che corrisponde appunto alla quota una tantum assegnata alle famiglie composte da due persone, con un reddito non superiore a 17.000 euro per anno. A dominare la platea dei beneficiari, secondo le proiezioni del Caf Acli su un campione di 300mila domande passate al setaccio, sarebbero i nuclei mono-personali, con il 54% delle richieste accolte, seguiti da quelli con due persone (27% di erogazioni). Un bel distacco dalle famiglie di almeno tre elementi: il bonus è andato ad appena i7% delle coppie con un figlio, al 6% di quelle con quattro componenti e al 2% di quelle con cinque. Un risultato atteso, per stessa ammissione di Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega alla famiglia: << Il bonus è stato sbilanciato a favore di single e coppie senza figli». E anche la social card-che avrebbe dovuto raggiungere anziani poveri e famiglie con bambini fino a tre anni, ha aiutato solo primi: secondo il Caf Acli su 65omiLatessere ricaricate, l’85% è stato assegnato a over 65, mentre appena il 15% ha raggiunto i nuclei con bambini. Ma allora è vero che la famiglia è dimenticata da un sistema di welfare incapace di fornire i strumenti adeguati per proteggerla dai rischi e per rispondere a nuovi bisogni, come sostengono in molti?

Di sicuro c’è attesa per nuovi interventi da parte del Governo, che potrebbe varare un pacchetto famiglia in occasione del via libera alla Finanziaria 2010: tra le ipotesi un nuovo bonus e una social card estesa ai bambini fino ai sei anni e con più ampi requisiti di reddito. <<Dal presidente Berlusconi aggiunge Giovanardi -ho avuto conferma dell’impegno per introdurre ïl quoziente familiare, compatibilmente con la situazione economica, e di sicuro per l’anno prossimo il fondo per le politiche della famiglia avrà la stessa d dotazione di quest’anno, pari a 186 milioni di euro». In ogni case), ci sono misure <<che stanno dando buoni risultati- puntualizza il sottosegretario -: per esempio, il bonus elettrico, che agevola le famiglie numerose» con risparmi annui fino a 130 euro per i nuclei composti da oltre 4 persone. E che ha raggiunto un milione di famiglie dall’inizio del 2009. A partire dal 15 dicembre,poi, sarà possibile richiedere il bonus gas: un taglio de15%% circa sulla bolletta, da applicare ai consumi del prossimo inverno, ma anche con effetto retroattivo a tutto il 2009. Inoltre, è appena partite il bonus bebè per i nati nel 2009, 2010 e 2011. La formula prevede un finanziamento bancario fino a 5mila euro, da restituire in cinque anni a tassi vantaggiosi. << Per quest’anno-chiarisce Giovanardi i potenziali beneficiari sono 500mila». Ma non mancano le critiche. <<Le risorse – rileva Daniela Del Boca, docente di economia politica all’Università di Torino e direttore del centro Child – sono poche (85 milioni di euro in tre anni, ndr) e non sarà certo la possibilità di avere un prestito a tassi agevolati a incentivare nuove nascite».

Secondo Del Boca bisognerebbe puntare sui servizi di cura: << Più asili nido insieme a sgravi fiscali renderebbero davvero meno costosa la scelta di avere figli». Nonostante gli oltre 40mila posti creati dal 2005 l’Italia resta lontana dall’obiettivo europeo fissato nel Trattato di Lisbona, che impone di garantire a un bambino su tre i servizi per la prima infanzia entro il 2010. Per ora ne beneficia uno su sette.<< L’assegnazione delle risorse alle regioni per potenziare le strutture per la prima infanzia – precisa Giovanardi -è proseguita anche quest’anno, con la messa in campo di 100 milioni, cui se ne sommano altri 18 per creare posti all’interno dei nidi della pubblica amministrazione».Perché quando si parla di sostegno alla famiglia- aggiunge Giovanardi – è necessario considerare tutti i livelli: statale, regionale e comunale, con l’auspicio che <<vengano sempre garantiti i servizi essenziali». Secondo un’indagine di Legautonomie gli interventi dei comuni si concentrano proprio sui nidi d’infanzia, insieme a refezione scolastica, assistenza pre e post- scuola e trasporto pubblico, mentre alcune regioni prevedono bonus famiglia e tagli alle spese annuali per una serie di servizi che pesano sul bilancio domestico.
Data :09/11/09, dal sole24ore

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