No al Decreto Biondi sul riordino delle fondazioni liriche

corriere.it – 11 maggio 2010

Scala, confermato sciopero contro dl governo. Salta la prima del 13 maggio
Martedì prove aperte de «L’Oro del Reno». Filarmonica: «Per protesta, i compensi in beneficenza»

MILANO – La «prima» de L’Oro del Reno di Wagner è stata definitivamente rinviata, alla Scala di Milano, a causa dello sciopero contro il decreto legge sulle fondazioni liriche e sinfoniche. Lo riferisce la stessa Scala, che ha annullato lo spettacolo del 13 maggio. La «prima» dell’opera di Wagner sarà dunque il 16 maggio, indica il programma del teatro lirico. I biglietti dovranno essere spediti o restituiti dal cliente, entro il 19 maggio, alla biglietteria centrale (Galleria del Sagrato) in Piazza Duomo, aperta tutti i giorni dalle 12 alle 18. Per info 02 72 00 37 44.

PROVE APERTE – Intanto, martedì pomeriggio si è formata una lunghissima fila fuori dal portico del teatro – nonostante la pioggia fortissima – per ritirare i biglietti che lavoratori e artisti hanno messo a disposizione della gente gratuitamente per la prova generale dell’«Oro del Reno», diretto da Daniel Barenboim in serata. Fra le centinaia di persone in coda molte portavano la coccarda gialla di «portatori di cultura» che gli scaligeri hanno sfoggiato già nelle prove aperte dei giorni scorsi e all’ultima rappresentazione del Simon Boccanegra, quando è stata indossata anche da Placido Domingo. Dei 1540 biglietti regalati, trenta sono stati riservati a una scolaresca dell’Aquila in visita in città. «Questa vuole essere una dimostrazione che non siamo contro la cittadinanza ma che vogliamo spiegare il nostro no al decreto», ha spiegato Silvio Belleni della Cisl.

IL DL CONTESTATO – Il tutto, come forma di protesta contro il decreto di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche. Il provvedimento contiene tra l’altro norme sul turn over dei dipendenti e l’età pensionabile di ballerini e, come ha dichiarato il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, è considerato dal governo un primo passo per «riordinare l’intero settore prevedendo la razionalizzazione dell’organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche, l’incentivazione dell’apporto di capitali privati e la possibilità di riconoscere diversi gradi di autonomia delle fondazioni». I sindacati sostengono che il decreto – che il presidente Giorgio Napolitano ha firmato dopo un primo rinvio, chiedendo però a Bondi di tenere conto nella sua conversione delle preoccupazioni che ha sollevato e delle proposte di sindacati e gruppi parlamentari -sia incostituzionale e illegittimo. Tra le norme più contestate: la decurtazione del trattamento economico integrativo in caso di mancata firma del contratto entro un anno e il divieto di assunzioni a tempo indeterminato fino al 31 dicembre 2012.

COMPENSI IN BENEFICENZA – E per protestare contro il decreto, i musicisti della Filarmonica, associazione creata nel 1982 da Claudio Abbado e Carlo Maria Badini, hanno stabilito che nei prossimi concerti suoneranno senza percepire alcun compenso. I musicisti devolveranno i loro compensi a finalità benefiche che verranno scelte dal consiglio di amministrazione della stessa Filarmonica. Essendo un’associazione indipendente, la Filarmonica, ricorda in una nota che «non ha una controparte contro la quale astenersi dal lavoro, ma è attivamente sostenuta da oltre mille abbonati che contribuiscono ben oltre il costo dell’abbonamento e che non possono essere l’obbiettivo della protesta: gli scioperi – si evidenzia – si possono fare contro chi taglia i fondi alla cultura, ma non contro chi contribuisce con generosità». Il prossimo concerto della formazione è venerdì 14 maggio, quando Daniel Barenboim, dirigerà il concerto per violino e orchestra di Brahms, con Guy Braunstein, Konzertmeister dei Berliner Philharmoniker, oltre a musiche di Ravel. Per il concerto, erano state già previste prove aperte, tutte esaurite, in favore della Casa della Carità guidata da Don Colmegna.

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