Vicenda Ikea: ennesimo atto intimidatorio

IKEA-PIACENZAApprendiamo con sdegno dell’emissione del Foglio di Via per tre anni da Piacenza, nei confronti di Aldo Milani,coordinatore nazionale del S.I. Cobas, a causa delle lotte dei mesiscorsi a fianco degli operai dell’Ikea.

Questo atto è inaccettabile e colpisce in generale tutte le forme di lotta e resistenza che con fatica si portano avanti, nel tentativo di contrastare un sistema che continua ad agevolare i capitalisti adiscapito dei lavoratori ormai sempre più precari e con un futuro lavorativo sempre più difficile ed incerto.

Esprimiamo quindi tutta la nostra solidarietà nei confronti di chi sostiene le lotte attivamente e si vede limitare il proprio intervento con l’esclusione dai territori.

Rete San Precario

Ikea, picchettaggio online contro i licenziamenti: bersagliato il sito

Il colosso svedese bersagliato dopo i licenziamenti di Piacenza e una battaglia sindacale che va avanti da giorni con manifestazioni in piazza e scontri.

di Alessandro Delfanti | Piacenza | 8 novembre 2012

Quando si usa la rete per avere un feedback dai consumatori bisogna essere sicuri di avere una buona reputazione. Altrimenti accade quello che nel gergo della rete si chiama epic fail, fallimento epico. È questa la lezione che Ikea sta ricevendo in queste ore, mentre sul suo sito spazioalcambiamento.it si sta verificando l’equivalente di un picchettaggio, ma online.

Centinaia di persone stanno inondando la bacheca di questo sito costruito per chiedere ai clienti del colosso svedese di contribuire a scrivere un pomposo “manifesto per il cambiamento”. Peccato che il sito, che è costruito in modo da visualizzare i commenti in forma di esagoni colorati che si incastrano uno sull’altro, sia colmo di migliaia di messaggi come “lavoro per tutti, con dignità!”, “vergogna! Reintegro per i lavoratori licenziati”, “o trattate bene i vostri lavoratori (tutti) oppure scordate i miei soldi. For ever”, “pagare poco i mobili sfruttando i lavoratori non è la soluzione, è il problema” e anche insulti in svedese con la chiusa “traducetevelo”.

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Cronometrato il tempo per fare pipì

L’azienda: stesso regolamento in tutti i punti vendita italiani. In sciopero dipendenti dell’Ikea Corsico
Il sindacato Uiltucs: contestazioni disciplinari, controlli ossessivi e sfide personalistiche a scopo intimidatorio

MILANO – Dipendenti dell’Ikea di Corsico in sciopero per tutta la giornata di venerdì, con tanto di colorito presidio davanti al punto vendita. La protesta, spiega il sindacato di categoria Uiltucs, è dovuta allecondizioni di lavoro definite «inaccettabili». «Continuano le contestazioni disciplinari inutili, provocatorie e presuntuose – spiega il sindacato -, si cronometra il tempo impiegato a fare la pipì, si questiona sul mangiare i chewing gum, e in alcuni casi si attua una vera e propria persecuzione personale, come nel caso di un delegato sindacale di un’altra sigla, verso il quale va tutta la nostra solidarietà». La Uil parla di «controlli ossessivi, frequenti accuse di incompetenza e demotivazione da parte dei
manager, sfide personalistiche a mero scopo intimidatorio nei confronti dei dipendenti».

REPLICA DELL’AZIENDA – L’azienda fa fatto sapere che nel punto vendita di Corsico vigono gli stessi regolamenti degli altri 16 negozi Ikea in Italia, ma sottolinea anche che «il punto vendita di Corsico è da sempre caratterizzato da una forte conflittualità che esaspera i singoli episodi, caricandoli di valenze di contrapposizione e personalismi. Ikea Italia
tuttavia ha da sempre un canale di confronto aperto, sia a livello nazionale che territoriale, con le sigle sindacali». L’azienda ha proposto ai sindacati un incontro per lunedì 12, «al fine di ripristinare un canale di confronto aperto e di dialogo costruttivo, per chiarire le posizioni e costituire la base per riavvio di un buon sistema di relazione tra le parti».

Corriere della sera on line, 10 aprile 2010