L’era glaciale – EuroMayDay Milano 09 prima chiamata

L’era glaciale

Si fa un gran parlare della crisi e questo ci pare ovvio. Un po’ meno scontati sono i temi e le argomentazioni che emergono da questo vociare scomposto.
C’e’ chi invoca Dio e chi chiede soldi veri. C’e’ chi canta la fine del capitalismo, c’e’ chi domanda l’allargamento degli ammortizzatori e chi dice che non serve niente di più di quello che gia’ c’e’, visto che lo stato sociale italiano e’ una macchina che si avvicina alla perfezione.

Ci pare che il dibattito si sviluppi su canovacci volutamente goliardici e un po’ assurdi, pur di non toccare le note dolenti, dietro le quali si nascondono temi salienti (rimanendo ancorati, per ora, alle tematiche nazionali).

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Carta dei diritti dei lavoratori della conoscenza

Noi, lavoratori cognitivi dell’informazione e del settore dei media,
dell’editoria e dell’industria culturale, della scuola e
dell’università, della ricerca, dello spettacolo, della formazione e
della relazione, del design e della comunicazione, non solo non
pagheremo la vostra crisi ma, per porre un argine a questa deriva e
iniziare a invertire la tendenza, riteniamo necessario unirci e
riconoscerci su obiettivi comuni. Per questo rivendichiamo quanto
contenuto in questa Carta, che sottoponiamo alla condivisione dei tanti
e delle tante che si trovano a vivere la stessa condizione. Questi
documenti, frutto di un processo di general intellect che
intende proseguire, attendono dunque commenti e integrazioni.

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Manifesto dei lavoratori della conoscenza

In questo Manifesto i lavoratori della conoscenza si riconoscono e
definiscono che cosa è – e che cosa tende a diventare – la conoscenza
nella società contemporanea e chi sono i soggetti che producono, oggi,
conoscenza. Esso vuol essere un primo passo verso la costruzione
condivisa di una risposta nei confronti di tutte quelle forze
impersonali e soggettive che, in questo Paese, hanno da tempo dichiarato
"guerra all’intelligenza!

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27 novembre: parliamo di autotutela sindacale

Il Fatto
Le forme tradizionali di conflitto come lo sciopero, per quanto ancora
importanti, non sono più sufficientemente efficaci. Di ciò ne abbiamo
discusso molto con sindacalisti, lavoratori e persone "informate dei fatti"
nel ciclo di incontri "A ruota libera" (primo, secondo, quarto e quinto) che abbiamo organizzato l’anno
scorso.
E’ emerso un quadro non propriamente esaltante.
Se da un lato si ammette l’insufficienza degli strumenti classici del
conflitto dall’altro si continuano a considerare la tecnologia e gli
strumenti della comunicazione dei social network come migliorativi ma, in
fondo in fondo, solo accessori.

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Incursione alla Borsa

thumb_IMG_5153.jpg Oggi, 17 ottobre 2008, giorno dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, San Precario è di nuovo apparso a Milano. Ha attuato un attraversamento metropolitano che ha lasciato il segno. 

Di primo mattino, lo abbiamo visto davanti all’Ambulatorio Medico Popolare di Via Transiti (T28) in attesa dell’ufficiale giudiziario che ha pensato bene di rinviare lo sgombero al 25 novembre.

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