Precarie di punta

Anche il ‘Tempio’ della cultura meneghina fabbrica precari. Come nella Milano soggiogata dagli spagnoli, quando il marchio d’infamia non risparmiava nemmeno le migliori casate lombarde oggi la precarietà cattiva è diffusa anche nelle migliori famiglie milanesi. Fiera, Scala, Linate, Cisl, Comune di Milano, Cgil, A2A, Uil, Atm e chi più ne ha più ne metta. Così capita che una ballerina scaligera assunta come stagionale, lavori tutto l’anno con contratti fuffa che hanno il solo scopo di tenerla zitta e buona che tanto, si sa. Gli artisti mica fanno causa no? E invece la tenace libellula si è rivolta al Punto San Precario vincendo la Fondazione più potente di Milano.Una collega si è subito accodata all’amica, costringendo l’azienda all’assunzione.

No al Decreto Biondi sul riordino delle fondazioni liriche

corriere.it – 11 maggio 2010

Scala, confermato sciopero contro dl governo. Salta la prima del 13 maggio
Martedì prove aperte de «L’Oro del Reno». Filarmonica: «Per protesta, i compensi in beneficenza»

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Flessibile sì, ma non per contratto!

G. Z. che si è vista riconoscere dal Tribunale del Lavoro di Milano il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con la Fondazione Teatro alla Scala.

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Storie di ordinaria follia

Il 2 luglio la cgil convoca una assemblea alla camera del lavoro, invitando tutti (sottolineiamo tutti) i lavoratori precari del teatro alla Scala.

All’assemblea sono presenti una trentina di lavoratori. Si discute di come risolvere la precarizzazione degli stagionali…All’assemblea partecipa anche un lavoratore che è stato, fino a ieri, per vent’anni, precario.

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