Le lotte dei precari: vecchie e nuove forme di protesta e comunicazione

Intelligence PrecariaPopolo Viola

A partire dall’esperienza concreta del Punto San Precario, del No Gelmini Day e del No Berlusconi Day, il workshop tratterà il tema delle pratiche di comunicazione e delle forme di protesta inventate e costruite nelle lotte alle precarietà. L’obiettivo è quello di discutere, con una prospettiva critica, le pratiche d’uso dei social media (petizioni, subervtising, gruppi e profili) e il ruolo dei social network nella comunicazione e nella mobilitazione dei precari.


Tanto tempo fa (quattro o cinque anni orsono) il percorso della MayDay ragionò sui nessi esistenti fra la precarietà, i brand, i processi di produzione simbolica messi in campo dalle aziende, talmente pervasivi da portare all’adesione dei lavoratori alle logiche e alle finalità dell’impresa. Ci si rese conto che se la precarietà è atomizzazione, la lotta alla precarietà deve indagare profondamente i processi di comunicazione sociale.

Alla luce di questi ragionamenti, il Punto San Precario è nato come agenzia di conflitto (qualcuno dice biosindacato) con l’obiettivo di penetrare in quei luoghi della produzione dove i sindacati sono ombra e la precarietà è la regola. Ricattati fino all’osso abbiamo messo in campo meccanismi di cospirazione fra precari ed utilizzato gli strumenti di comunicazione per danneggiare immagine e profitti dell’azienda senza che i lavoratori ne subissero le conseguenze. Abbiamo costruito media sociali per “precarizzare il precarizzatore”.

Dopo cinque anni, pur non avendo nessun mezzo economico, nessun santo in paradiso (tanto che ce ne siamo autoprodotti uno), e pochissimo tempo (visto che siamo precari sul serio), alla luce dei risultati possiamo dirlo: si può vincere! E non è neanche difficile, basta cambiare mentalità.

Se i sindacati fossero stati meno miopi adesso Marchionne farebbe meno il galletto. Negli areoporti, a Linate, Torino, Milano, nelle cooperative, nei call center, nelle università, in Fiera in tanti altri posti si è riusciti a strappare successi importanti e quando si è perso si è cercato di arrecare, sempre, il maggior danno possibile all’azienda e tutelare al massimo i lavoratori.

Negli ultimi anni il punto san precario è stato spesso al centro di alcune delle più importanti vertenze che hanno avuto come epicentro l’area metropolitana milanese. Nel ws verranno mostrate e discusse le strategie d’azione e di comunicazione che di volta in volta sono state utilizzate. E non si parla di orpelli e vezzi bensì di una strategia precisa che utilizza i processi comunicativi per costruire complicità fra i precari e, attraverso questa, sabotaggio verso le aziende.

Invece, Franca Corradini (del Popolo Viola) parlerà del ruolo del web ed in particolare dei social network nel circuito ormai circolare dell’informazione. Dal web alla carta stampata alla strada e viceversa, in una sorta di gioco al rimbalzo per amplificare l’impatto mediatico di e tra parole d’ordine, di eventi, di immagini e di colori che richiamino nella mente dei lettori il messaggio che si vuole inviare o rafforzare. Si parlerà quindi delle tecniche di spamming virale di una parola chiave, di un breve slogan collegato ad una immagine o a un particolare colore o logo. In particolare, si sottolinearà come durante la preparazione del NoBDay l’immagine classica di San Precario su Fb è stata per i più, garanzia di un buon messaggio, proprio per il valore dei contenuti fino ad allora prodotti.

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