San Precario partecipa allo sciopero generalizzato del 9 novembre.

santo_front.jpgChiama a
raccolta i devoti (laici), insieme al sindacalismo di base, per ribadire ancora
una volta la necessità di superare la condizione di precarietà, forma
generalizzata del lavoro contemporaneo. Lo sciopero del 9 novembre non sarà uno
sciopero “normale” ma piuttosto manifestazione concreta e immaginifica di un
nuovo modo di comunicare e creare conflitto.




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City of Gods vuole te!

Non buttare via un pensiero stupendo, un gossip dal cuore delle aziende
o dei sindacati, una notizia originale: scrivi un articolo per City of gods

logocity_small.pngIn questa stagione colma di promesse della natura e della legge che
andranno a maturare, City of Gods (http://city.precaria.org), la free&free press precaria, mette in
programmazione, per la felicità dei fan e dei puri di cuore e la
disperazione degli ipocriti, dei bugiardi e dei precarizzatori, l’uscita
dell’atteso numero 4, che verrà distribuito il 9 novembre 07, in
occasione dello sciopero generale e generalizzato.
In quest’occasione, per la prima volta, sperimentiamo una formula nuova:
apriamo le collaborazioni per la stesura degli articoli a chi abbia
qualcosa da raccontare e da svelare. Come nei numeri precedenti, la
Città degli dei si prefigge di mettere a nudo gli aspetti che il
tradizionale circo dell’informazione nega, non è in grado di presentare,
e non arriva neppure a immaginare.

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Report su City of gods

Torchiera Senz’acqua 14 luglio 2007

manifesto.pngCity of Gods è un progetto energizzante. Più lo mandi giù – e lo metabolizzi – più ti tira su. L’invenzione di City è stato un gesto ad alto potenziale liberatorio contro la macchina annoiante e triturante della falsificazione mediatica. Un percorso nel quale abbiamo profuso, con generosità e passione, parole, tempo, idee, quattrini. Poi, siccome ci credi, finisce che ti diverti anche.
Il tempo è volato: in pochi mesi, da dicembre a oggi, abbiamo prodotto tre diversi numeri di City of Gods, la voce precaria dell’informazione. Le relazioni che si sono create attraverso e intorno a City sono diventate un patrimonio prezioso. Così, sabato13 luglio a Milano, alla cascina Torchiera, ci siamo ritrovati in tanti a ragionare sul passato e sul futuro di questo giornale. Un’occasione che ha svelato, innanzitutto, la potenza implicita nella creazione collettiva.
Che cos’è City ci siamo domandati?

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Report su precarietà  e reddito.

Torchiera Senz’acqua 15 luglio 2007

Nonostante la calura e soprattutto grazie ad un refrigerante
ventilatore si è svolto nel pomeriggio del 15 luglio in una Milano
deserta ma non per questa meno cospirativa la seconda giornata del
workshop cospir/attivo dell’Intelligence Precaria.

Tra i temi, quello
del rapporto tra precarietà e reddito. La partecipazione è stata un
poco inferiore a quella del sabato pomeriggio, un po’ per il periodo,
un po’ perché l’argomento reddito è ancora difficile da digerire.
Tuttavia, discutere di una nuova politica di welfare che si fondi sulla
continuità di reddito e salario minimo è oramai imprescindibile, che
piaccia o meno!

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E Polis, una storia che conosciamo

Epolis, quotidiano di Niki Grauso con 15 edizioni in altrettante città
italiane, sembra prossimo a chiudere i battenti: fine della corsa per 130
giornalisti, la maggioranza con contratto a termine, e per 300
collaboratori, tra scriventi e fotografi. I giornalisti precari, e i precari
tutti, che collaborano al free press City of Gods sanno bene di che cosa si
tratta. Il mercato del lavoro italiano si basa su una regola generale,
semplice ed efficace: prendi un precario, trattalo male, lascialo ad
aspettare la (magra) paga per mesi. Poiché non ha alternative (o così o
pomì) ti vorrà bene lo stesso, ti sarà fedele, si sbatterà per darti di più,
metterà a disposizione il suo sapere, la sua fantasia, la sua vita tutta
intera.

Più la situazione è instabile, fragile, scivolosa – ovvero più
aumentano gli stati di crisi, la chiusura di testate, le cessioni – più il
giornalista diverrà duttile, ragionevole, disponibile. E il collega assunto,
quello che ha ancora una scrivania, imparerà una lezioncina anche lui/lei e
sarà, a sua volta, un po’ più silenzioso, ragionevole, disponibile. Il
mercato dell’editoria, poi, è sempre più strozzato dagli inserzionisti, così
invadenti da snaturare la notizia, con il bene placido degli editori.
Mica male la situazione dell’informazione in Italia, che ne dite? Tra
ricattati e depressi, si allarga il terreno fertile per quei
"professionisti" che, visto lo stato dell’arte, decidono subito "la
posizione" adeguata, quella che gli dicono di prendere: chiamasi anche
"informazione di qualità".

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