Un raggio di sole tra due pareti di pioggia

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Il giorno prima e nei giorni successivi ha piovuto, ma il primo maggio
San Precario ha spazzato le nuvole lasciando che il sole illuminasse la Milano
precaria.

La costruzione della MayDay007 viene da lontano, cresce nelle lotte
dei precari e dei precarizzati che hanno agitato la metropoli e si
rappresenterà nella composizione del corteo. Qualcosa sta cambiando:
si muovono nuove energie, si coagulano relazioni, aumenta la
partecipazione attiva, le assemblee si riempiono.
I sentimenti e le
idee dei precari e delle precarie trovano linguaggi comuni. Si chiede
al movimento di investire in questa direzione, si chiede al movimento
di rendersi invisibile. Però a latere di ogni assemblea si percepisce
in modo sempre più rumoroso il timore che questa trasformazione non
trovi un risultato tangibile nella partecipazione di piazza e
nell’arena politica.

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La cotoletta e la Cgil

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Qualche mese fa, gli iracondi stilisti milanesi Dolce & Gabbana sono
letteralmente usciti di testa per una recensione negativa sulla
cotoletta cucinata nel loro ristorante pubblicata sulle pagine del
Sole 24 ore. L’autrice del pezzo, Camilla Baresani, colpevole di aver
bocciato la fettina fritta del Gold (così si chiama il locale), viene
pubblicamente definita dai due guru della moda "donna frustrata,
grassa e stronza".

Poi, la pregiata ditta decide di lavare l’onta nel
migliore e più contemporaneo dei modi, vale a dire con il ricatto
della pecunia (moooolto "post", moooolto "in", moooolto "carino"),
ritirando cioè ogni inserzione pubblicitaria dalle pagine del Sole.
Passa qualche tempo e un altro giornalista del medesimo quotidiano,
Davide Paolini, scrive una nuova recensione sulle pagine del giornale
di Confindustria. Manco a dirlo, questa volta trova veramente
squisita la cotoletta.
Scoppia un bordello, nelle redazioni non si parla d’altro, per
giorni. Molti sostengono che Paolini si è comportato da marchettaro,
ma la difesa è schierata.

Camillo Langone scrive, cinico, sul cinico
Foglio: "Avrei fatto lo stesso, se un giornale mi chiedesse un
articolo benevolo da cui dipendesse un contratto pubblicitario". Si
susseguono i commenti, Luca Sofri dice la sua sul blog
Wittgenstein: "Nessuno nei giornali protesti contro il ricatto degli
investimenti pubblicitari operato da Dolce e Gabbana: questo ricatto
esiste da tempo, in ogni giornale. La condiscendenza nei confronti
dell’inserzionista, portata fino alla marchetta vera e propria, non
l’hanno chiesta ieri Dolce e Gabbana: c’è da un pezzo".
Sante parole.

La Cgil deve aver studiato a fondo il caso, reso noto
anche dallo stesso Manifesto. Quando, il primo maggio, si è trovata
di fronte al subvertising pubblicato dal Manfo all’interno delle due
pagine di City ospitate dal quotidiano, ci ha immediatamente pensato.
Dimostrando una terribile mancanza di senso dell’ironia, ma uno
spiccato senso degli affari ha chiamato il giornale, tuonando la
minaccia di far saltare tutti gli abbonamenti e le sottoscrizioni
(che avranno detto? "vi roviniamo, vi facciamo chiudere, vi lasciamo
in mutande, senza una lira"?). Così, prima il direttore (un articolo
di prima pagina non firmato si suppone del direttore, ndr), poi
Valentino Parlato sono stati costretti a far la parte del Paolini con
la cotoletta, nel tentativo di recuperare in modo imbarazzato e
imbarazzante i danni fatti, questa volta, non da "donna grassa e
stronza" ma da "pazzi cobas" (ma di chi parlano?)

Morale: la cotoletta di D&G sta al Sole come la Cgil sta al
Manifesto. Che tristezza.

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Posti a rischio e precariato Primo maggio di riflessione

1 maggio 2007 – La Nazione

 

Posti a rischio e precariato Primo maggio di riflessione. A Sesto il corteo dei lavoratori della Richard Ginori

di Monica Pieraccini

 

Firenze – UN PRIMO MAGGIO di riflessione. Per non dimenticare le morti bianche, per continuare le battaglie per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per non abbassare la guardia sulle malattie professionali, oggi in preoccupante aumento. Cgil Cisl e Uil hanno organizzato in tutta la regione 50 manifestazioni. Su tutte, ricordiamo quella che si svolgerà  a Sesto Fiorentino e che vedrà  una folta partecipazione dei lavoratori della Richard Ginori, che sfileranno in corteo e ascolteranno l’intervento del segretario generale aggiunto della Cisl, Giovanni Ronchi. Un appuntamento emblematico, simbolo della crisi che ancora attanaglia  l’industria del territorio, a partire dalla Ginori, per continuare con la Matec e ricordare anche realtà  più piccole, che coinvolgono meno dipendenti, ma non per questo meno importanti. Come la Opitec spa, società  partecipata Ataf che si occupa della manutenzione dei veicoli industriali, che si appresta a presentare un bilancio in perdita. E proprio per avere garanzie sul futuro e in vista della riunione del cda del 7 maggio prossimo, i 33 lavoratori Opitec hanno proclamato per domani e domani l’altro, 3 maggio, 4 ore di sciopero. E sarà  un 1° maggio poco felice anche per i lavoratori edili, dipendenti delle varie aziende che operano in appalto e subappalto, che sempre più spesso dimostrano – e i dati ispettivi del primo trimestre del ministero del Lavoro lo confermano – di non rispettare le norme di sicurezza. Proprio in questi giorni, gli operai della Baldassini-Tognozzi, in particolare quelli che lavorano nei cantieri 4, 5 e 6, dopo lo sciopero di un anno fa, sono tornati a protestare e a lamentarsi. Non solo per le condizioni igieniche e per i turni di lavoro massacranti, ma anche per gli stipendi che, per colpa dei premi cosiddetti ‘occasionali’, dietro cui si celano le ore di straordinario fatte (alcuni operai lavorano quasi il doppio delle 40 ore settimanali previste), possono anche ridursi, in quanto sono a totale discrezione dell’azienda. Contrariamente al previsto, la prima rata del premio di produzione, che doveva essere incassata dai lavoratori a gennaio, a oggi non è stata riscossa. «Per problemi di liquidità  dell’azienda – spiega Filippo Rocco, della Fillea-Cgil – e ne discuteremo il 7 maggio  nell’incontro in Regione». Un altro tema caldo della festa del lavoro 2007 è sicuramente quello del precariato. Oggi torna infatti anche l’EuroMayDay, la giornata europea dei precari. A Firenze i lavoratori senza contratto si ritroveranno a partire dalle 18 in piazza Indipendenza, per ‘fare la festa al precariato’. Alla manifestazione aderiscono, tra gli altri, Rdb-Cub, Cobas, Slai-Cobas, Coordinamento Firenze Precaria, Movimento di Lotta per la Casa e Unione Inquilini.

 

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