Un tempo, e ancora oggi, per siglare uno patto bastava una stretta di mano. Tra gentiluomini, tra simili, o semplicemente tra persone in buonafede l’atto scritto non si usava. Una stretta di mano, un’occhiata di intesa e il ‘contratto’ era ed è fatto. Una consuetudine, indice di civiltà e buonsenso, tanto più valida quando l’oggetto del ‘contratto’ non è un bene materiale, ma un accordo politico, un’intesa sui valori di fondo dell’agire pubblico. Come il contratto tra i precari milanesi che ogni anno (dal 2001) sfilano in decine di migliaia durante la May Day Parade e l’ex senatore di Rifondazione Comunista Giuliano Pisapia, diventato Sindaco di Milano anche grazie alla loro creatività e al loro impegno. Ed ai loro voti.
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