EuroMayDay008: il primo maggio precario che travolge i confini del futuro!

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Ci rivolgiamo a tutti e a tutte; uomini e donne, precari e precarie,
native e migranti, lavoratrici e lavoratori dei call center, degli
aeroporti, dello spettacolo e della moda, dell’informazione e della
formazione, delle ricerca, delle cooperative sociali, della distribuzione.

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L’accordo SEA e l’invisibilità  precaria

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I fatti sono abbastanza noti, ma è necessario fare un breve riepilogo. In seguito alla crisi dell’Alitalia, è in atto un ridimensionamento di Malpensa.

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Palermo chiama Milano

Gli/le autorganizzati/e della Scala invitano lavoratori e lavoratrici,
precari e precarie dello spettacolo a un primo momento di confronto in
vista dell’assemblea di fine mese con gli autorganizzati dello spettacolo di Palermo.

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Un’occasione che non possiamo perdere

migranti_card_1may08.jpgIl primo maggio dello scorso anno, il gigante addormentato ha alzato la
testa: un milione di lavoratori e lavoratrici migranti hanno riempito
le strade di Washington.
Il primo maggio di quest’anno i migranti saranno nuovamente in piazza
negli Stati uniti per reclamare la fine della condizione di illegalità,
della costante minaccia di espulsione, dell’invisibilità che rendono le
loro vite ancora più precarie.

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Esselunga torna al secolo scorso

immagine tratta da visibilmente
Il 2 febbraio 2008 una cassiera dell’Esselunga di via Papiniano è costretta a rimanere alla cassa in attesa di un cambio di turno nonostante un impellente bisogno di andare al bagno, fino a quando, umiliata, non può fare altro che pisciarsi addosso. Dopo questo episodio, la cassiera denuncia quanto avvenuto, ma a parte gli articoli di colore, nessuno si preoccupa. Tranne i suoi datori di lavoro, che il 28 febbraio pomeriggio hanno pensato bene di mandarle un messaggio inequivocabile: un energumeno l’ha aspettata nello spogliatoio del personale, le ha messo un bavaglio in bocca, picchiandola  e intimandole che "aveva parlato troppo". Sabato 1 marzo duecento persone hanno manifestato di fronte al supermercato dove lavora la donna, ma solo due delle novanta colleghe hanno partecipato allo sciopero indetto dai confederali (fonte: Repubblica). Chi ha aspettato fino ad ora per preoccuparsi, è bene che cambi idea in fretta. 

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