1 Maggio: Euromayday a Milano

1 MAGGIO: EUROMAYDAY A MILANO PER 7 MILIONI PRECARI MONTAGNOLI (CUB), IL GOVERNO NON HA FATTO NULLA PER LAVORATORI

(ANSA) – MILANO, 28 APR – Sette milioni di precari fra cocopro, finte partite Iva, interinali, contratti a temine, part-time utilizzati a tempo pieno ma pagati la metà : è questo ‘popolò, fra cui sempre più donne, che da un lato non è disoccupato, ma dall’altro non ha certezze del presente e del futuro che la Euromayday Parade 2007 vuole rappresentare nella manifestazione del Primo Maggio a Milano. Storicamente l’iniziativa è stata inventata dalla Confederazione unitaria di base (Cub), ma nel tempo si è aperta dal punto di vista organizzativo a realtà  di lavoratori auto-organizzati, centri sociali, chain-workers, cioè dipendenti delle grandi catene commerciali di cui è simbolo «negativo» Wall-Mart. Ed è sempre numerosa la presenza di giovani, pensionati, lavoratori, studenti.

Quest’anno si punta a raggiungere «circa 100 mila persone, in linea con l’anno passato» ha spiegato uno dei coordinatori nazionali della Cub, Walter Montagnoli presentando la Parade questa mattina davanti a Palazzo Reale con dietro, non casualmente, il cosiddetto ‘scheletronè (un enorme scheletro di un alieno antropomorfo dello scultore Gino De Dominicis) che rappresenta «la situazione attuale degli occupati». Come è ormai tradizione il corteo sarà  aperto da una ventina di carri allegorici ognuno dei quali prenderà  come tema una azienda con problemi per esempio la Wind di cui vengono contestate le esternalizzazioni, o i precari del Comune e della Scala. Si parte verso le 15, con concentramento un’ora prima, da piazza XXIV Maggio verso corso di Porta Ticinese, via Torino e piazza Duomo. Il finale è previsto in piazza Castello. La Euromayday chiede l’abolizione della legge 30 e del pacchetto Treu, la trasformazione in lavoro subordinato del finto lavoro autonomo e la centralità  del lavoro a tempo indeterminato. Ma al centro vi è anche la tutela del reddito fra un lavoro irregolare e l’altro. «I dati sulla presunta riduzione della disoccupazione – hanno sottolineato Montagnoli, Luigia Pasi di SdL, e Frankie, un rappresentante dei precari – nascondono il fatto che tutti vengono assunti senza tutele. Il fenomeno colpisce tutte le classi sociali e di età  e in particolare le donne. Il 40% dei precari è in Lombardia e il 28% nel Lazio». «Il Governo e il ministro Damiano non hanno fatto assolutamente nulla per i lavoratori, sono perlomeno assenti oltre che corresponsabili di questa situazione», ha concluso Montagnoli.

 

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Mayday 007

poster_md007_small.png Mayday Mayday

1° maggio 007

Milano, Porta Ticinese – ore 15.00

http://www.euromayday.org

Ci rivolgiamo
Ai precari e alle precarie, ai lavoratori e alle lavoratrici. Ai nativi
ed ai migranti, uomini e donne. Ai contorsionisti della flessibilità ,
alle equilibriste del quotidiano. Ai cocoprecarizzati, alle interinali,
alle false partite IVA, ai precari a tempo indeterminato e ai garantiti
chissà  fino a quando. Agli studenti, ai ricercatori, alle ricercatrici
ed alle precarie della formazione e dell’informazione. A tutti/e
quelli/e che cercano reddito e salario, a tutti/e coloro che pretendono
diritti.

Let’s Mayday

Per la settima volta la Milano precaria grida Mayday !

L’urlo che sette anni fa ha squarciato il silenzio
imbarazzato dei media, e di ogni istituzione, di destra come di
sinistra, che avvolgeva la questione precaria, si è trasformato oggi in
una potente evocazione, in un riferimento unico, in una tappa
imprescindibile della politica nazionale.

Ogni Mayday costituisce storia a sé, lo si sa, ma
nell’arco del tempo il protagonismo dei precari e delle precarie si è
fatto sempre più evidente assumendo una centralità  che si è emancipata
dall’intermediazione di sindacati, partiti e centri sociali. Nell’anno
che ha ribadito l’inaffidabilità  dei partiti “radicali” e lo
smarrimento del movimento, precari e precarie hanno trovato modi e
tempi per auto-organizzarsi nella rappresentazione di piazza e
nell’evoluzione del percorso che unisce una Mayday all’altra.

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Invito convocazione Euromayday Milano 2007

La parola dei/delle precarie/i

L’anno che stiamo vivendo è stato percorso da forti mobilitazioni,
sindacali e non solo, che si sono espresse contro la precarietà  e
alcune volte, ahinoi, contro il precariato.

Queste manifestazioni, partecipate, sono state accompagnate da fiumi
di promesse da parte di molti esponenti di questo governo – che
qualcuno si ostina a considerare amico – ma fino ad oggi a parte
qualche incontro, alcune passerelle, un paio di tavolini, poco s’è
visto di concreto.

Eppure la precarietà  avanza inesorabile.

Vogliamo essere schietti: pensiamo che la precarietà  ora come ora
non possa essere debellata e il “precariato” abolito. Essi sono parte
intima di questa società .

I precari e le precarie, la loro condizione, le loro illusioni, sono
l’espressione di un rapporto di forza fra individuo e impresa nel quale
quest’ultima domina. Un rapporto di forza costruito meticolosamente, in
decenni, frutto di una trasformazione del modo di produrre "cose
materiali e cose immateriali" che ha spiazzato indebolito l’intera
sinistra storica. Non sarà  la buona volontà  ad invertire questa tendenza.
E’ necessario invece imparare a penetrare nel tessuto sociale
precarizzato costruire nuove complicità  e definire nuove strategie di
conflitto che possano affiancarsi a quelle tradizionali molte volte
inefficaci. Il problema e la soluzione stanno nello stesso luogo, nel
corpo sociale privatizzato: suggestionato e ricattato nel medesimo
tempo.

Le conseguenze non sono di poco conto. La precarietà  esprime
l’effetto di una forma sociale creata dal neoliberismo e incarnata dai
brand che esalta la creatività  producendo valori e aspirazioni ad uso e
consumo delle aziende. Come si può contrastare tanto potere senza prima
incrinarne il funzionamento?
La Mayday deve fare quello che ha sempre fatto: dare la parola ai precari e alle precarie…

[…to be continued next week]

Vi invitiamo all’ Assemblea EuroMayday Milano 007. Domenica 18 Marzo, ore 15.00 in via della Pergola 5 

M2/Passante Garibaldi FS (uscita binario 20 via Pepe)
M3 Zara/ Tram 4-11/ Bus 82

 

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Rassegna stampa City of Gods (1)

Da Il Manifesto 24.12.06


Una cospirazione precaria per la «Città  degli dei»

Giornalisti e non insieme per un giornale autoprodotto.
Un’iniziativa irriverente e l’invito all’azione comune su una realtà
dilagante

Distribuita ieri a Milano in cinquantamila copie una free-press
autoprodotta in solidarietà  con la vertenza dei giornalisti. Ironia e
dissacrazione per parlare dei «precari dell’informazione» e del rifiuto
degli editori di rinnovare il contratto di lavoro scaduto da due anni.
Ma anche critiche verso i sindacati e la sinistra politica, colpevoli
di avere avallato in passato il lavoro precario

Irriverente, ironico, con l’obiettivo ambizioso di fare informazione
sui lavoratori precari nella carta stampata e non solo. Ieri mattina, i
milanesi in procinto di salire sulla metropolitana hanno trovato una
sorpresa. Negli appositi contenitori, a differenza dei due giorni
precedenti, c’era una free-press liberamente distribuita. Il formato,
l’impaginazione, la scansione delle pagine era la stessa, non però i
contenuti. La testata del «giornale» autoprodotto è quella di una nota
free-press presente sia a Roma che a Milano. Ma con quell’aggiunta, che
in Italia ha precedenti nelle operazioni dissacranti del Male e che al
di fuori dei confini italiani si chiama subadvertising: lo stesso mezzo
per messaggi differenti..

Stampata in cinquantamila copie e diffusa gratuitamente, il
giornale si chiama City, come appunto la nota free-press, ma con
l’aggiunta «of Gods». Apertura, titoli e pagine interne tutte dedicate
all’uso sempre più diffuso di free-lance, giornalisti a cottimo, a
progetto, tutti pagati pochi centesimi a riga e senza nessuna di quelle
garanzie della categoria che l’intransigenza degli editori vorrebbe
fare carta straccia. Un giornale composta da brevi articoli trasudanti
ironia e sempre sul crinale del paradosso per mettere a nudo ciò che i
«precari e le precarie dell’informazione» sanno bene. I giornali e i
magazine e informazione tv vedono al lavoro un esercito di «invisibili»
che gli editori vogliono manovrane come meglio credono per far
lievitare le inserzioni pubblicitarie. E così City of Gods presenta una
(immaginaria) intervista al rappresentante degli editori, Boris
Bianchieri, che spiega perché la linea d’ombra tra informazione e
pubblicità  deve essere estesa a tutta l’informazione.

Da qui la decisione degli editori di rimuovere l’ultimo ostacolo –
il contratto nazionale di lavoro – che si frappone tra loro e la
pubblicità . I redattori non sono teneri neanche con li giornali di
sinistra, come quando denunciano che la pratica di usare precari non è
infatti sconosciuta nelle testate storiche della sinistra. E che i tre
sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno, negli anni passati, ma
anche recentemente, basti pensare al caso Atesia, sottoscritto accordi
e dato il via libera a leggi e leggine che hanno istituzionalizzato la
precarietà  nel mondo del lavoro. Come ogni giornale che si rispetti, il
giornale distribuito ieri a Milano è diviso in sezioni.

Così, l’apertura è dedicata al rifiuto dei Pacs, ma con una
avvertenza: l’unione di fatto di cui scrivono i redattori di City of
Gods non è quella sentimentale, bensì quella tra editori e
pubblicitari. Il secondo titolo è invece dedicato alla notizia bomba
dell’abolizione del canone Rai e che i giornali saranno distribuiti
gratis, perché saranno prodotti con software che selezioneranno le
informazioni e costruiranno gli articoli in linea con i desideri degli
inserzionisti. Notizie immaginarie, ma la lettura del giornale riserva
non poche sorprese.

Come nelle schede di accompagno dei pezzi «portanti»: le notizie lì
presenti non sono immaginarie. E’ da alcuni mesi che a Milano gruppi di
precari hanno cominciato a dialogare con «colleghi» dei media.
Incontri, seminari, convegni per stabilire differenze e ripetizioni
nelle rispettive condizioni di lavoro. Alcuni dei gruppi di precari
hanno alle spalle il percorso della MayDay e di Serpica Naro. Da qui
l’idea di dare vita a «Cospirazione precaria», luogo aperto per
raccogliere informazioni e costituire una mappa del lavoro precario,
utilizzando un un sito Internet dove ogni precario o precaria può
segnalare cosa accade nel suo posto di lavoro (www.autistici.org/ip).Un
lavoro di «intelligence» per mettere in comune informazioni. Ma il
sapere diventa potere, dicono quelli che hanno prodotto City of Gods,
solo quando di diffonde capillarmente per dare vita ad azioni comuni..

E la free press diffusa ieri ha visto il contributo di giornalisti e
non solo. Con un comunicato «i cospiratori» annunciano che quella di
ieri sarà  la prima di una serie di incursioni nella carta stampata. In
solidarietà  con i giornalisti, ma anche per non delegare a nessuno le
storie di ordinaria precarietà .

 

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Rassegna stampa City of Gods (2)

City Of Gods: Rassegna e Segnalazioni

Web:

Information Guerrilla

Social Press

Il Barbiere della Sera

Lombardia Megachip

Precari News

Audio:

      Onda Rossa

 

 

 

 

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