Comunicato n° 1. Testosterone partout, justice nulle part

Comunicato n° 1
Testosterone partout, justice nulle part

Al termine della MayDay di Milano, il primo maggio scorso, è
avvenuto un fatto gravissimo: l’abuso di un uomo su una donna. Come
uomini e donne che partecipano al processo di costruzione della MayDay,
ci sentiamo direttamente coinvolt* in quello che è successo e siamo
rimasti colpiti nel cuore dal fatto che sia accaduto in uno dei nostri
spazi. Anzi, in quello che per noi è uno degli ultimi spazi residui di
libertà ed espressività della città di Milano.

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Mayday, mai così tanti tra musica e rabbia

giipri00010120090503.jpegPiù di centomila hanno sfilato a Milano per la nona edizione: confederali battuti 20 a 1

“Aspiranti veline offresi per posto fisso in parlamento. No contratti
co.co.de”. Così recitava uno striscione appeso al primo piano di uno
stabile all’inizio di Via Torino, una delle arterie centrali di Milano
dove è sfilata la grande parade dell’EuroMayDay009.

Un’ironia
che calza a pennello con lo spirito della MayDay. Quella di quest’anno
è stata la nona edizione, ma lo smalto, l’ironia, l’invettiva, la
rabbia, il desiderio di cambiare sono sempre quelle degli inizi. Con
una differenza: quest’anno hanno partecipato più di 100mila giovani. Una cifra che è il segno dei
tempi e della consapevolezza raggiunta dal lavoro precario. Nulla a
confronto delle migliaia che avevano sfilato nel 2001. E nulla al
confronto  dei 5mila che nella mattinata aveva seguito le bandiere di
Cgil, Cisl e Uil. MayDay batte il sindacato confederale 20 a 1.

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L’era glaciale – EuroMayDay Milano 09 prima chiamata

L’era glaciale

Si fa un gran parlare della crisi e questo ci pare ovvio. Un po’ meno scontati sono i temi e le argomentazioni che emergono da questo vociare scomposto.
C’e’ chi invoca Dio e chi chiede soldi veri. C’e’ chi canta la fine del capitalismo, c’e’ chi domanda l’allargamento degli ammortizzatori e chi dice che non serve niente di più di quello che gia’ c’e’, visto che lo stato sociale italiano e’ una macchina che si avvicina alla perfezione.

Ci pare che il dibattito si sviluppi su canovacci volutamente goliardici e un po’ assurdi, pur di non toccare le note dolenti, dietro le quali si nascondono temi salienti (rimanendo ancorati, per ora, alle tematiche nazionali).

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il fannullone primo numero

Questa lista di notizie è fatta da e destinata a tutti quelli che vivono di
un reddito erogato dal Comune di Milano. Sappiamo troppo poco di ciò che
ci riguarda da vicino. Nonostante giornali e siti, manca una voce
indipendente che si occupi di bisogni reali, di interessi diffusi. 

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27 novembre: parliamo di autotutela sindacale

Il Fatto
Le forme tradizionali di conflitto come lo sciopero, per quanto ancora
importanti, non sono più sufficientemente efficaci. Di ciò ne abbiamo
discusso molto con sindacalisti, lavoratori e persone "informate dei fatti"
nel ciclo di incontri "A ruota libera" (primo, secondo, quarto e quinto) che abbiamo organizzato l’anno
scorso.
E’ emerso un quadro non propriamente esaltante.
Se da un lato si ammette l’insufficienza degli strumenti classici del
conflitto dall’altro si continuano a considerare la tecnologia e gli
strumenti della comunicazione dei social network come migliorativi ma, in
fondo in fondo, solo accessori.

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