Primo maggio 2009: è di nuovo MayDay

Primo maggio – Euromayday2009
A Palermo, Roma, Milano (e tutta Europa), precari e migranti festeggiano un
primo maggiomayday09_poster_def.jpg di gioia e rabbia

Rotta verso il futuro! Nella city di Londra e nelle strade di Atene, nelle università e scuole che cavalcano l’Onda dei movimenti per il diritto al sapere e alla formazione, l’Europa si solleva contro il neoliberismo e i suoi disastri. Abbandoniamo la nave liberista che affonda e usciamo dalla crisi con nuovi diritti! La sicurezza che vogliamo si chiama reddito, diritti nel lavoro e oltre il lavoro, cittadinanza per i migranti, diritto alla casa, scuola e sanità pubbliche e di qualità, trasporti gratuiti, conoscenza e formazione libere e condivise, tutela della salute sui luoghi di lavoro.

Prosegui la lettura »

Crisi finita? Il pericoloso proclama di Cremona

Crisi finita? Il pericoloso proclama di Cremona

Il discorso pronunciato da Emma Marcegaglia solo 3 ore fa di fronte alla Confindustria Cremonese traccia un punto di svolta nell’epopea della crisi 2008-2009. ‘E’ rallentato il crollo degli ordinativi’, ha annunciato la giovane e brillante presidentessa mantovana di Confindustra, ‘Si prevede una lenta ripresa a partire dal Luglio del 2010. Le misure prese dai governi, anche dal nostro, hanno funzionato. Alla gente gli interventi hanno dato fiducia nelle istituzioni finanziarie che si sono mosse.’

Tutti ci auguriamo che sia così anche nella realtà. Che le centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione possano vedersi presto arrivare una busta paga degna di questo nome. Che le centinaia di migliaia di precari a cui non è stato rinnovato il contratto possano tornare a lavorare. Che finisca il drammatico travaso di lavoratori ex dipendenti nella voragine senza fine del lavoro nero.

Peccato però che non tutti gli analisti finanziari siano concordi con le parole rassicuranti espresse da organismi di tipo politico, quali i governi e le confederazioni datoriali. Anzi, sia nel Fondo Monetario Internazionale che nella Federal Reserve, organismi che rappresentano il gotha dell’economia liberista mondiale, esistono diverse voci che invitano alla prudenza.

Chi non conosce a fondo il significato mediatico di certe dichiarazioni, potrebbe pensare a una coincidenza, una ‘sparata’ da parte della Marcegaglia. E invece c’è dell’altro. La Confindustria Italiana ha scelto data e luogo per dei motivi precisi. Innanzitutto la Confindustria cremonese è una delle più antiche, conservatrici e attive organizzazioni padronali italiane. Da Cremona partirono, fin dal 1920, le milizie pagate dagli industriali per assaltare le leghe contadine locali. Tra i fasci di combattimento più attivi, le spedizioni di Cremona meritano una menzione particolare. Furono cremonesi gran parte dei militi che si riunirono nei primi anni 20 per andare a punire le organizzazioni popolari di Parma che reagirono con le vittoriose barricate dell’Oltretorrente.

Oggi a Cremona è presente una determinata opposizione a una serie di devastanti ‘grandi’ opere, avallate da tutti i partiti e sindacati in coro, che saccheggeranno un territorio rimasto miracolosamente quasi indenne dallo scempio industriale. Si contano in breve due discariche di amianto, due autostrade, due ponti sul Po. Un raddoppiamento illegale di un’acciaieria, capitanata (guarda caso) dal Cavaliere Arvedi, presidente della locale squadra calcistica. In un’area di quattro comuni Solarolo Rainiero, Martignana Po, San Giovanni in Croce, Gussola, è prevista la costruzione di due centrali a etanolo, due megacave di sabbia, una tangenziale, due autostrade, un ponte sul po con enormi piloni di cemento armato, con tutto il corollario di ‘necessarie’ ricadute ambientali su un territorio a (ex?) vocazione agricola.

Diventa evidente proprio nella ricca Cremona il ricatto. Volete i posti di lavoro? Allora zitti, noi sappiamo come si fa a crearli. Non volete finire tutti precari? In cambio ci date la vostra qualità della vita, il vostro ambiente, se no…

Prosegui la lettura »

Ultima puntata: le correzioni

Siamo giunti all’ultimo racconto tra quelli
fino a qui raccolti tra i redattori precari milanesi. Nel lavoro editoriale il
passaggio finale è quello della correzione di bozze, così anche noi concludiamo
con la “revisora redazionale”. E’ lei che scova i refusi e le incongruenze di un
testo prima della stampa. Un lavoro delicato, che richiederebbe attenzione e tempo, ma
il tempo che le viene concesso dai committenti è sempre poco. Ci vanno di mezzo
i fine settimana, spesso le feste. Contratto a progetto, ma anche occasionale,
lei si definisce “una lavoratrice a chiamata”.

Tutte le altre puntate delle storie dei redattori della rete
rerepre.org sono pubblicate su City. Vi salutiamo e vi ricordiamo l’appuntamento
“Universi precari”, martedì 21 aprile, a Milano, in Statale, ore 18.00.

Prosegui la lettura »

Universi precari parte seconda

universi_precari2.pnglavori della conoscenza

L’incotro previsto per martedì 07 aprile è rinviato a martedì 21 aprile aula 340, ore 18.00. 

presso l’Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono

Prosegui la lettura »

Contratto di lavoro dei giornalisti 2009: un esempio di svalorizzazione della conoscenza



Sindacato ed editori hanno firmato il nuovo contratto di lavoro
dei giornalisti italiani all’alba di venerdì 27 marzo 2009. I rinnovi
contrattuali si firmano sempre nel cuore della notte, mentre la gente comune
dorme e forse sogna, incosciente, inconsapevole. Questo lo si è firmato dopo
oltre quattro anni dalla scadenza, nel cuore di una notte che si srotolava
durante una inedita crisi economica mondiale. La prima del capitalismo
cognitivo contemporaneo.

Prosegui la lettura »