Comunicato n° 1. Testosterone partout, justice nulle part

Comunicato n° 1
Testosterone partout, justice nulle part

Al termine della MayDay di Milano, il primo maggio scorso, è
avvenuto un fatto gravissimo: l’abuso di un uomo su una donna. Come
uomini e donne che partecipano al processo di costruzione della MayDay,
ci sentiamo direttamente coinvolt* in quello che è successo e siamo
rimasti colpiti nel cuore dal fatto che sia accaduto in uno dei nostri
spazi. Anzi, in quello che per noi è uno degli ultimi spazi residui di
libertà ed espressività della città di Milano.

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Mayday, mai così tanti tra musica e rabbia

giipri00010120090503.jpegPiù di centomila hanno sfilato a Milano per la nona edizione: confederali battuti 20 a 1

“Aspiranti veline offresi per posto fisso in parlamento. No contratti
co.co.de”. Così recitava uno striscione appeso al primo piano di uno
stabile all’inizio di Via Torino, una delle arterie centrali di Milano
dove è sfilata la grande parade dell’EuroMayDay009.

Un’ironia
che calza a pennello con lo spirito della MayDay. Quella di quest’anno
è stata la nona edizione, ma lo smalto, l’ironia, l’invettiva, la
rabbia, il desiderio di cambiare sono sempre quelle degli inizi. Con
una differenza: quest’anno hanno partecipato più di 100mila giovani. Una cifra che è il segno dei
tempi e della consapevolezza raggiunta dal lavoro precario. Nulla a
confronto delle migliaia che avevano sfilato nel 2001. E nulla al
confronto  dei 5mila che nella mattinata aveva seguito le bandiere di
Cgil, Cisl e Uil. MayDay batte il sindacato confederale 20 a 1.

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TNT – non c’è posto per voi

Anche oggi le serrande sono chiuse. Il 23 aprile i lavoratori di One Logistic e di Toro Service si sono presentati, come tutti giorni, al lavoro nel centro di smistamento e distribuzione delle poste italiane di via Valtellina.

Lì hanno trovato la sorpresa: da un giorno all’altro gli è stato cominicato che il lavoro non c’era piu’.

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Giornalisti: il contratto c’è. Aiuto!



Non c’è una lira, non c’è un diritto. Non l’aggiunta di una
postilla, di un’appendice, di una nota. I giornalisti e le giornaliste precari
e precarie sono stati rimossi, dimenticati. Nel nuovo contratto di lavoro, appena
firmato, per loro non c’è spazio.

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Lavoratori Omnia bloccano per 1 ora l’amministratore delegato dell’azienda e lo portano in assemblea

In data 1 Aprile, a seguito delle reiterate e vane promesse dell’azienda
Omnia Service Center SPA di effettuare i pagamenti degli stipendi di Febbraio
09, i lavoratori della sede di Via Breda 176 a Milano hanno autonomamente
deciso di lasciare le loro postazioni per riunirsi nel cortile aziendale
costringendo l’amministratore delegato ad intervenire accerchiandolo per più di
un ora con un’unica domanda: quando riceveremo i nostri soldi???

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