Verso il 6 maggio..

Lo sciopero “generale” di 4 ore indetto per il 6 Maggio dalla CGIL è, di fatto, uno sciopero tradito. Uno sciopero generale che è stato conquistato dal basso, la cui urgente necessità è stata ribadita a gran voce sin dal 16 ottobre scorso, ma che è stato strappato alla CGIL solo dopo le mobilitazioni degli universitari contro la riforma Gelmini e dopo l’esplosione della rabbia  precaria il 14 dicembre a Roma.

Uno sciopero che si sta cercando di sgonfiare dall’alto, riducendone la conflittualità e le rivendicazioni. Uno sciopero che così come la Camusso ha trasformato non attacca i profitti né cambia i processi di accumulazione della ricchezza basati sulle rendite finanziarie, sulle speculazioni e sui ricatti imposti ai lavoratori.

Lo sciopero del 6 Maggio è una risposta insufficiente alla crisi.

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Wikistrike

Il Wikistrike è un’enciclopedia creata dalla nostra intelligenza collettiva per mettere a disposizione di tutte/i uno strumento contro la precarietà e al servizio dello sciopero precario. A Roma agli Stati Generali della Precarietà cerca il libretto con i lemmi sulla precarietà, sui modi per fronteggiarla, sulle sue cause e sulle sue possibili soluzioni. È un testo che gioca con il nome di Wikipedia perché assomiglia a una minienciclopedia ma soprattutto perché è basato sul metodo wiki. Il Wikistrike è stato creato collettivamente da chi vive nella precarietà e vuole fare agitazione nella precarietà. Ed è aperto: dopo gli Stati Generali vorremmo che l’intelligenza e i saperi dei precari continuassero ad aggiornare, pensare, aggiungere, rivoltare come un calzino le voci che lo compongono: Precarietà, Silvio Berlusconi, Welfare, Cash & Crash, Reddito, Ricatto e consenso, Cospirazione, Media sociali, Sciopero precario, Crisi, Subvertising, Migranti, San Precario.

Perché come dice il saggio: “Un mondo popolato da precari/e è il mondo che sognano le imprese; un mondo creato e pensato dai precari è il loro peggiore incubo.”

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9, 16, 17, 1, 6: i precari danno i numeri

Quello che sta per iniziare è un mese di assoluto rilievo per ciò che concerne la lotta alla precarietà. Andiamo in ordine.

Il 9 di aprile ci sarà l’iniziativa “Il nostro tempo è adesso”, indetta da una serie di associazioni e realtà precarie e spalleggiata con forza dalla Cgil che ha messo a disposizione i suoi mezzi e le sue strutture. Dal 15 al 17 a Roma si terranno gli Stati generali della precarietà, patrocinati da San Precario, l’icona pop dei precari e delle precarie. Gli Stati generali giungono alla terza edizione è sono l’espressione più verace delle lotte autorganizzate dei precari e delle precarie. È una grande fucina di idee che riunisce comitati, realtà in lotta, gruppi grandi e piccoli, e una miriade di precari e precarie che si muovono più o meno coordinati a partire dal lavoro, dal sociale o dalla rete.

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San Precario incontra Giorgio Cremaschi

Mercoledì 6 aprile 2011, h. 21.00, Ponte della Ghisolfa, V.le Monza 255, Milano  MM1 Precotto, Tram 7

Giorgio Cremaschi, presidente della Fiom, e San Precario discutono di sciopero  precario e della condizione precaria.

Nel prossimo mese quattro appuntamenti parleranno di lavoro e precarietà. Il 9  aprile la Cgil organizza insieme a una rete di realtà precarie un momento di denuncia della condizione precaria. Il 15-16-17 aprile a Roma si terrà la terza edizioni degli Stati Generali della Precarietà. Il 1 maggio è oramai noto come il giorno della MayDay e il 6 maggio la Cgil ha indetto uno sciopero generale.
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Tutti parlano di precarietà: finalmente!

La precarietà è condizione trasversale. Siamo tutti precari. Il nostro tempo è adesso. La generazione precaria deve prendere parola. La precarietà riguarda non solo il lavoro ma anche la vita. Queste sono alcune delle frasi che vengono riportate da molti appelli che rimbalzano nella rete. La precarietà vive un momento di visibilità mediatica netta, limpida, come non è mai successo, mentre le percezioni delle generazioni precarie assumono forme e narrazioni simili, corali. In dieci anni di Mayday, in sette anni di agitazioni sotto il patrocinio di San Precario non c’era mai capitato di vedere un sentimento di rivalsa così diffuso. Finalmente!

 

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