Contratto di lavoro dei giornalisti 2009: un esempio di svalorizzazione della conoscenza



Sindacato ed editori hanno firmato il nuovo contratto di lavoro
dei giornalisti italiani all’alba di venerdì 27 marzo 2009. I rinnovi
contrattuali si firmano sempre nel cuore della notte, mentre la gente comune
dorme e forse sogna, incosciente, inconsapevole. Questo lo si è firmato dopo
oltre quattro anni dalla scadenza, nel cuore di una notte che si srotolava
durante una inedita crisi economica mondiale. La prima del capitalismo
cognitivo contemporaneo.

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Omnia network. Bloccarne uno, per pagarne cento.

Omnia Network.
BLOCCARNE UNO, PER PAGARNE CENTO
Ci sono giorni in cui tutto appare chiaro. Ad esempio, sui fatti occorsi ieri in Omnia Network l’amministratore delegato della società e il appresentante della Cgil la pensano allo stesso modo: "Non è successo iente, non c’è stato nessun sequestro".
E’ chiaro a tutti? Chiarissimo. Allora non ci resta che riepilogare.

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Lavoratori Omnia bloccano per 1 ora l’amministratore delegato dell’azienda e lo portano in assemblea

In data 1 Aprile, a seguito delle reiterate e vane promesse dell’azienda
Omnia Service Center SPA di effettuare i pagamenti degli stipendi di Febbraio
09, i lavoratori della sede di Via Breda 176 a Milano hanno autonomamente
deciso di lasciare le loro postazioni per riunirsi nel cortile aziendale
costringendo l’amministratore delegato ad intervenire accerchiandolo per più di
un ora con un’unica domanda: quando riceveremo i nostri soldi???

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L’era glaciale – EuroMayDay Milano 09 prima chiamata

L’era glaciale

Si fa un gran parlare della crisi e questo ci pare ovvio. Un po’ meno scontati sono i temi e le argomentazioni che emergono da questo vociare scomposto.
C’e’ chi invoca Dio e chi chiede soldi veri. C’e’ chi canta la fine del capitalismo, c’e’ chi domanda l’allargamento degli ammortizzatori e chi dice che non serve niente di più di quello che gia’ c’e’, visto che lo stato sociale italiano e’ una macchina che si avvicina alla perfezione.

Ci pare che il dibattito si sviluppi su canovacci volutamente goliardici e un po’ assurdi, pur di non toccare le note dolenti, dietro le quali si nascondono temi salienti (rimanendo ancorati, per ora, alle tematiche nazionali).

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L’insostenibile precarietà  dei knowledge workers

Una tela tessuta pazientemente, anche se talvolta capitava che ciò che era
stato costruito di giorno veniva smontato la notte, dopo una feroce
ristrutturazione, un contratto di lavoro non proprio edificante o una legge
nazionale pessima. Fattori che non hanno tuttavia impedito a giornalisti,
lavoratori dello spettacolo, insegnanti, docenti a provare a sviluppare un
ordine del discorso «potente» e critico rispetto alle trasformazioni che
hanno caratterizzato il capitalismo degli ultimi trent’anni.

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