Antonio Polito sul Corriere della Sera del 28 aprile si scaglia contro le proteste di chi vuole che i negozi rimangano chiusi il 1 maggio. Si tratta di uno dei tanti articoli, altamente demagogici e servili, che quella parte del giornalismo italiano ben pagato è uso fare a sostegno delle scelte padronali e reazionarie. Non sarebbe degno di alcuna attenzione, se non fosse che Polito cerca di giustificare la sua posizione a favore dell’attività di consumo anche nei giorni di festa con argomentazioni che lui stesso presenta come all’avanguardia rispetto alle posizioni retrive e vetero dei sindacati e dei lavoratori.









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