Effimera e irriducibile – Collettivo Effimera

effimeraEffimera è nata circa due anni fa, dopo la fine dell’esperienza di UniNomade 2.0 avviata nel 2011, con l’intento di rappresentare un ponte provvisorio (da qui il nome) verso un nuovo processo costituente del pensiero critico in relazione alle categorie del presente. Un pensiero, pur nella sua rigorosità, irriverente e non allineato.

Attualmente è un collettivo “virtuale” composto da più di 200 persone, interconnesse tra loro, che risiedono in varie parti del mondo. Una rete, dunque, di ricercatori e attivisti, accomunati da una pratica di ricerca militante, che origina dall’operaismo italiano a partire dai Quaderni Rossi degli anni Sessanta, fino alle più recenti teorie sul capitalismo biocognitivo. Si tratta di una realtà assai composita, aperta alla discussione e all’elaborazione collettiva, anche attraverso l’organizzazione di seminari che rappresentano momenti di confronto pubblico e di autoformazione, indirizzati a chiunque sia interessato/a a partecipare.

Prosegui la lettura »

Per una metamorfosi della rappresentanza e del conflitto sociale

sabotagedi A. Fumagalli dal blog di Effimera

Le trasformazioni della composizione tecnica e politica del lavoro, verso una composizione sociale in cui l’uno si è fatto in due, impongono un ripensamento nelle forme della rappresentanza e del conflitto. A proposito di un dibattito in corso per pensare un nuovo sindacalismo.

 

La precarietà istituzionalizzata

Le recenti lotte nel settore della logistica hanno dimostrato l’esistenza di una tensione conflittuale mai doma, ma, al momento attuale, per limiti oggettivi e per la particolarità della situazione e della composizione tecno-sociale del lavoro, non sono (ancora?) in grado di farsi forza trainante. Nel corso dell’ultimo anno si è anche sviluppato un poderoso movimento per la casa e gli sgomberi recenti lo rendono ancor più attuale, visto che si tratta di una necessità di vita.

Prosegui la lettura »

La sfida della Moneta del comune e dell’istituzione finanziaria del comune: quali alternative reali?

celluleUn primo laboratorio di discussione avviato da Effimera

Report del Convegno del 21- 22 giugno – Milano – Macao

*****

Una discussione aperta, a volte concitata ma sempre diretta al punto, approfondita e soprattutto qualificata. Questi alcuni aggettivi per definire il Convegno di Milano dedicato alla Moneta del comune al quale hanno partecipato alcune delle migliori teste pensanti sull’argomento: da Christian Marazzi a Carlo Vercellone, da Massimo Amato a Stefano Lucarelli, da Tiziana Terranova ad Andrea Fumagalli, da Giorgio Griziotti a Marco Giustini, da Emanuele Braga a Jaromil, da Marco Sachy a Diego Weisz.

 

Prosegui la lettura »

Convegno: La sfida della Moneta del comune e dell’istituzione finanziaria del comune: quali alternative reali?

BANNER2-convegno-moneta-01-315x315Milano, 21-22 giugno 2014 – Presentazione e bozza preliminare di programma del convegno sulla moneta del comune, monete alternative e possibili implementazioni concrete a partire dal circuito dell’auto-produzione culturale. Effimera in collaborazione con Macao.

Macao, V.le Molise (Ex Macello), Passante Ferroviario fermata Porta Vittoria, Bus 90 91 93, Tram 12

diretta streaming

* * * * *

Prosegui la lettura »

About Effimera

1234408_471760952922315_809350970_nEffimera nasce da un batticuore. Da un ritmo precario, incerto ma creativo, che ha preso avvio dopo la chiusura di UniNomade 2.0. Rappresenta uno dei nostri possibili approdi, antidoto alla diaspora del general intellect che ha fornito, generosamente, linfa vitale a quel progetto. Un contributo di intelligenze e di esperienze politiche, fra loro diverse e eterogenee, che mantengono comunque alcuni elementi comuni: la passione per la discussione critica del presente e la necessità di cercare risposte alternative, non banali e non allineate al pensiero dominante, all’interno della più grande crisi di valorizzazione che la storia del capitalismo ricordi.

La metodologia di analisi e di elaborazione teorica da cui siamo partiti si radica nel pensiero operaista italiano degli anni Sessanta che, nella sua critica post-operaista degli anni Novanta, trova la sua compiuta ragion d’essere. Abbiamo attraversato i deserti creati dalla precarizzazione esistenziale, siamo noi quei precari felicemente orfani di molti apparati (la fabbrica, l’università, lo stato, il partito), che scrivono e agiscono in prima persona dietro spinta del desiderio di indagare, di inchiestare e di con-ricercare la dinamica dei rapporti sociali ed economici che hanno portato, negli ultimi trent’anni, a una metamorfosi irreversibile del processo di accumulazione capitalistica nel nuovo millennio.

Prosegui la lettura »