S.G.P.#3 Nodi metropolitani

Coordina: Comitato NoExpo/Sos Fornace. Sabato 15 Gennaio, Sala 2, orario 17.00-20.00

Il modello di governance della città impostosi oramai da un ventennio non prevede momenti di confronto e valutazioni in merito alle richieste ed ai bisogni di chi la città la abita e la alimenta.Si sta sempre più imponendo un filo diretto fra politica ed affari che determina la ricostruzione della città seguendo esclusivamente l’interesse del profitto massimo nel minor tempo possibile. Quest’atteggiamento crea arree disomogenee ed una pessima gestione di servizi cittadini quali mobilità,  sanità, istruzione e servizi sociali sempre più sotto attacco e sempre meno pubblici.

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I fantasmi dell’Aquila

Fa un certo effetto tornare a L’Aquila oggi, a un anno e mezzo dal sisma delle 3e32. Fa effetto camminare per una città fantasma, sventrata. È come trovarsi in mezzo ad un film senza capire bene se lo scenario è bellico o se si tratta solo di uno spaghetti western, aspettandosi che da un momento all’altro spunti fuori la diligenza.

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TRIBONIANO: UNA PARTITA APERTA

«L’Italia chiude la porta ai rom» («Italy closes the door on Gypsies»), questo il titolo del reportage pubblicato sul Washington Post una decina di giorni fa dopo che una troupe di giornalisti del quotidiano americano si era fatta un giro nel campo rom di via Triboniano. Ma che sta succedendo? Andiamo con ordine.
Nel campo abitano circa 600 persone: tutte avevano sottoscritto il cosiddetto “Patto di legalità e socialità” imposto dal Comune di Milano nel gennaio del 2007 dopo l’incendio di un piccolo campo rom di Opera (do you remember??) da parte di un gruppo di cittadini aizzati da un consigliere leghista (che l’anno seguente diviene sindaco..). Questo patto prevedeva regole rigidissime per gli abitanti del campo ed era stato sponsorizzato dalla Casa della Carità di don Colmegna.  Nel marzo del 2008 Milano si aggiudica l’Expo 2015 e la partita cambia: il Prefetto Lombardi viene nominato Commissario straordinario all’emergenza rom dal neoministro degli Interni Maroni che inoltre stanzia 13 milioni di euro per “ripulire” Milano (Sarkozy ha preso lezioni in Italia). L’obiettivo è ben sintetizzato dal vicesceriffo: nessun campo rom a Milano. Lo stesso losco figuro aveva dichiarato nella già citata intervista al Washington Post: “Sono europei con la pelle scura, non europei come me e te”.
Così il campo regolare di via Triboniano deve essere sgomberato (stesso rischio per la Cascina Torchiera che dista qualche centinaio di metri) per far posto alle speculazioni immobiliari in vista dell’Expo.

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Occupato il consiglio comunale di Rho: verso il corteo del 20 di Marzo

LAVORATORI E TERRITORIO PRENDONO LA PAROLA PER DIRE NO ALLA SPECULAZIONE SULL’ALFA

Rho, 12 marzo 2010. Ieri sera durante il consiglio comunale della città di Rho che avrebbe dovuto trattare tra gli altri punti il Piano Alfa, i sindacati e i lavoratori dell’Alfa Romeo supportati dal centro sociale Fornace e da altri soggetti politici e sociali del territorio, hanno richiesto di potere intervenire per portare la loro voce alle istituzioni e nel dibattito consigliare.
Dopo oltre un’ora e mezza in cui si è fatto intendere che non ci sarebbe stato problema per un intervento, la maggioranza di centrodestra ha deciso, imponendolo nella riunione dei capigruppo, che nessuno sarebbe potuto
intervenire, ma che si sarebbe potuto leggere un comunicato scritto, che evidentemente era impossibile produrre al momento.

A quel punto i lavoratori si sono presi la parola interrompendo il consiglio comunale, considerando quella decisione un atto profondamente antidemocratico, dal momento che la discussione li riguardava direttamente e dopo l’occupazione del consiglio, il presidente ha annullato la seduta. Il sindaco di Rho Zucchetti ha parlato in un successivo comunicato di violenza e prevaricazione della sinistra, richiamando agli anni di piombo.

Il Sindaco non si rende conto che l’unica violenza che si riscontra è quella dell’istituzione che lui stesso rappresenta, in quanto ha dimostrato più volte una gestione antidemocratica verso le opposizioni, verso i cittadini e verso le stesse forze di maggioranza che con lui governano. Più che gli anni di Piombo a Rho sembra di vivere gli Anni del Mattone, perché in vista di Expo 2015 è sparita ogni politica sociale e si stanno progettando in ogni angolo della città alberghi, centri commerciali e nuove costruzioni. Tutto ciò a discapito del lavoro, della democrazia, dell’ambiente e della qualità della vita.

L’area dell’Alfa è solo l’esempio più eclatante di quanto sta avvenendo. Se metà dell’area sarà destinata alla speculazione, sull’altra metà, che rimane industriale per ora, non viene investito neanche un euro per incentivare la ripresa delle attività produttive. Dunque siamo di fronte ad una speculazione su un’area di oltre 2 milioni di metri quadrati, gestita in due tempi, perché è evidente che gli investimenti sull’area industrialem non pioveranno per miracolo dal cielo, ma dovrebbero essere invece Regione Lombardia, Formigoni, e i suoi colleghi Sindaci a stimolare nuove
prospettive occupazionali.

Al contrario il Sindaco di Rho Zucchetti sta lavorando perché le aziende del territorio chiudano favorendo la speculazione edilizia, come dimostra il fatto che l’area industriale di Mazzo, 900.000 mq di piccole e medie
aziende accanto alla Fiera, nella proposta del Piano di Governo delTerritorio viene trasformata da industriale ad area con funzione commerciale, ricettiva e residenziale. Il Sindaco di Rho non si è nemmeno preoccupato di fare uno studio per capire quante fossero le imprese attive in quell’area e quanti i lavoratori occupati che rischiano di perdere il posto di lavoro.
La prossima settimana ci sarà un’assemblea pubblica alla biblioteca di,Arese il 16 marzo, un’altra assemblea pubblica all’auditorium di Rho nellam serata del 17 marzo e un corteo che partirà alle ore 10,00 di sabato 20 marzo dalla portineria centrale dell’Alfa Romeo, contro le speculazioni del piano Alfa, per la difesa del territorio e dell’occupazione.

Shock economy spa

Le vicende degli ultimi giorni dovrebbero togliere i dubbi a chi crede ancora che Expo2015 sarà una grande opportunità per Milano e i milanesi. Prima il Decreto Legge sulla Protezione Civile e l’inclusione di Expo tra gli eventi che rientrerebbero nelle procedure emergenziali e affidate alla nuova Protezione Civile Spa; poi le indagini su Bertolaso & C. circa gli appalti per G8, terremoto in Abruzzo e altri grandi eventi gestiti con le procedure straordinarie e i poteri speciali di cui godeva Bertolaso in qualità di capo della Protezione Civile.

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