TRIBONIANO: UNA PARTITA APERTA

«L’Italia chiude la porta ai rom» («Italy closes the door on Gypsies»), questo il titolo del reportage pubblicato sul Washington Post una decina di giorni fa dopo che una troupe di giornalisti del quotidiano americano si era fatta un giro nel campo rom di via Triboniano. Ma che sta succedendo? Andiamo con ordine.
Nel campo abitano circa 600 persone: tutte avevano sottoscritto il cosiddetto “Patto di legalità e socialità” imposto dal Comune di Milano nel gennaio del 2007 dopo l’incendio di un piccolo campo rom di Opera (do you remember??) da parte di un gruppo di cittadini aizzati da un consigliere leghista (che l’anno seguente diviene sindaco..). Questo patto prevedeva regole rigidissime per gli abitanti del campo ed era stato sponsorizzato dalla Casa della Carità di don Colmegna.  Nel marzo del 2008 Milano si aggiudica l’Expo 2015 e la partita cambia: il Prefetto Lombardi viene nominato Commissario straordinario all’emergenza rom dal neoministro degli Interni Maroni che inoltre stanzia 13 milioni di euro per “ripulire” Milano (Sarkozy ha preso lezioni in Italia). L’obiettivo è ben sintetizzato dal vicesceriffo: nessun campo rom a Milano. Lo stesso losco figuro aveva dichiarato nella già citata intervista al Washington Post: “Sono europei con la pelle scura, non europei come me e te”.
Così il campo regolare di via Triboniano deve essere sgomberato (stesso rischio per la Cascina Torchiera che dista qualche centinaio di metri) per far posto alle speculazioni immobiliari in vista dell’Expo.

A maggio i rom provano a manifestare davanti a Palazzo Marino, ma, nonostante il corteo fosse autorizzato, vengono bloccati dalla polizia alle porte del campo. Zavoian un anziano abitante di Triboniano si prende la sua razione di botte più una denuncia per resistenza.
Quest’estate il Prefetto avanza la proposta di concedere 25 case popolari non ai rom, ma alle associazioni del volontariato sociale (Casa della Carità) che avrebbero fatto da garanti. Questo progetto accende un forte scontro Pdl-Lega e, come prevedibile, la componente leghista riesce ad avere la meglio bloccando tutto. In primavera si vota e gli imprenditori della paura stanno già scaldando i motori.
Allo stato attuale la Moratti ha ribadito di voler chiudere Triboniano entro novembre e il Prefetto Lombardi ha dichiarato che ci sono 15 case a disposizione: 2 del Pio Albergo Triulzio, 3 del Policlinico e 10 di un illuminato cittadino, tale Salvatore Ligresti. Eh già lo stesso che la settimana scorsa ha accompagnato con il suo aereo privato Formigoni e la Moratti a Parigi per l’audizione del BIE. Che coincidenza…

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