Una breve guida al Disegno di Legge sulla riforma del mercato del lavoro inviato al Parlamento
1 . Flessibilità in entrata e contratto a termine: non cambia nulla, o quasi
Il contratto a termine si penalizza aggiungendo l’1,4%. di tassazione, pagata formalmente dall’impresa ma facilmente scaricabile sul dipendente. Però non è più obbligatorio giustificare il motivo del suo utilizzo: di fatto, viene liberalizzato. Il contratto di inserimento viene sostituito dall’apprendistato. Nel part-time possono essere ridotte le clausole elastiche sull’orario. Le collaborazioni a progetto richiederanno una definizione più stringente del “progetto”, pena la trasformazione a tempo indeterminato (dietro denuncia del lavoratore, e vista la ricattabilità dei collaboratori…. ). Poco o nulla cambia, le tipologie precarie rimangono tali e quali, vengono solo aggiunti vincoli facilmente raggirabili. Importante: viene aumentata la contribuzione sul solo contratto a termine (quello che offre più garanzie) con l’effetto, di una probabile trasformazione in altri contratti atipici meno costosi e, soprattutto, di riversare sui salari l’aumento contributivo.





“Se vi diamo il reddito voi non fate nulla per il paese, vi sedete e mangiate pasta e pomodoro” “Brillante” dichiarazione della Ministra Fornero



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