ACCADEMIA PRECARIA

O accademia1vvero quando le comunità ribelli producono saperi.

Vi sono momenti storici che pesano e contano come epoche. Momenti nei quali le trasformazioni sociali, tecnologiche, economiche si intrecciano sovrapponendo i propri effetti e danno luogo a cambiamenti tanto radicali da apparire rivoluzioni vere e proprie. L’ultimo trentennio è uno di questi momenti.
L’evoluzione tecnologica, la globalizzazione e la precarietà si sono succedute a stretto giro ridefinendo completamente le prassi, le regole, i riferimenti, le istituzioni, le consuetudini, ovvero l’insieme sedimentato dei saperi e delle conoscenze acquisite.

Ebbene noi crediamo che queste conoscenze non alberghino più nelle istituzioni (università, sindacati, partiti, parlamenti) bensì nell’esperienza di chi ha provato a destreggiarsi nel caos rivoluzionario di questi tempi. E’ per questo che siamo convinti di avere accumulato un insieme di relazioni, informazioni e conoscenze, capaci di indicare un altro orizzonte di civiltà e in grado di sollevare passioni e partecipazione.

Vogliamo allargare il nostro confronto a chi ritiene che la produzione di nuova conoscenza abbia bisogno di comunità ribelli, ove la condivisione e la liberazione dei saperi siano una condizione necessaria e vitale e proponiamo due linee di confronto.

Sull’Expo fagocitatore di territori e vita e produttori di profitti e precarietà!

Sul reddito, non un qualsiasi reddito, bensì per un reddito di libertà, scelta e nuovi conflitti!

L’ACCADEMIA PRECARIA DEL PIANO TERRA
noexpo.org | inventati.org/offtopic/ | precaria.org

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lunedì 29 aprile – Reddito e comete
la direzione del cambiamento: dal diritto al lavoro al diritto alla scelta del lavoro, verso i nuovi conflitti.

Mercoledì 8 maggio – Reddito e conticini
fino a oggi abbiamo pagato noi, da domani chi paga?
Slide utilizzate durante l’incontro

Giovedì 13 giugno – Reddito e storia
Dopo i primi due appuntamenti in cui si è analizzato la forma e il finanziamento della proposta di reddito di San Precario, è venuto il momento di affrontare l’aspetto più militante e politico di tutta la faccenda. Attraverso quali esperienze nasce la proposta? O meglio ancora: in che modo il reddito di base incondizionato interagirà con le nostre esperienze di vita e di lavoro?