19 giugno: giornata dell’indignazione precaria

19 giugno 2011 h 18:00
ROMA – piazza Montecitorio
MILANO – piazza Mercanti
I precari prendono parola!

Brunetta ci ha umiliato chiamandoci la parte peggiore d’Italia. Noi invece crediamo che la parte peggiore del paese siano proprio i politici che vivono nel mondo dei loro palazzi dorati e le imprese che si sono arricchite sfruttando il lavoro precario.

Per questo il 19 giugno abbiamo lanciato la giornata dell’indignazione precaria! A fianco del movimento della Global Revolution che dalle piazze di Madrid e Barcellona ha contagiato l’Europa da Atene a Lisbona, i precari e le precarie italiane scenderanno in strada per prendere parola contro la politica che ci umilia e le imprese che ci precarizzano.

A Roma dalle 18 in piazza Montecitorio comincerà il presidio permanente che fino al 22 giugno griderà la sua voglia di sfiduciare Brunetta e il governo.

A Milano dalle 18 in piazza Mercanti manderemo la nostra solidarietà ai precari di Roma e lanceremo un microfono aperto, un momento di presa di parola collettiva.

Chiediamo a tutti i precari e le precarie, ai lavoratori, a chi ha a cuore le sorti della generazione precaria e non sopporta più chi dall’alto dei palazzi della politica ci umilia e maltratta, di venire in piazza. Portate la vostra creatività, le vostre idee, la vostra rabbia. Contro chi non ci vuole far parlare, contro chi ci vuole zitti e con la testa china, risponderemo parlando di idee, di futuro, di conflitto, di sciopero, delle nostre rivendicazioni e delle nostre emozioni.

Precari e Precarie

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2 comments to 19 giugno: giornata dell’indignazione precaria

  • blicero

    Il problema delle riforme sulla scuola non è tanto di abrogarle tutte dal 1990 in poi, quanto quello di ripensare profondamente tutto il sistema scolastico con un confronto ampio e pubblico sulle priorità di una scuola pubblica intesa come comparto fondamentale della costruzione di un paese migliore. 🙂

  • Paola Fontanella

    Sarebbe bello iniziare a raccogliere firme per indira il referendum per abrogare la riforma Gelmini!

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