LA BELVA PRECARIA CONTRO IL CIRCO DI EXPO

md14_card_fSpezzone precario – mayday2014

Appuntamento per tutt* giovedì 1 maggio, ore 15, piazza XXIV maggio a Milano, alla partenza della MAYDAY, dietro al carro di testa!

A un anno esatto dall’apertura dei cancelli del grande circo di EXPO 2015 è venuto il momento per la belva precaria di uscire dal letargo e tirare fuori gli artigli. Ad un anno dal suo inizio, EXPO si sta manifestando per quello che realmente è: una grande gabbia per il precariato che verrà rinchiuso e soggiogato per sei mesi nel nome dei profitti indiscriminati, delle rendite e delle speculazioni. Il tutto a spese delle amministrazioni pubbliche (Comune di Milano, Regione, Governo) che, grazie a collusioni di ogni tipo, finanzieranno allegramente i loro amichetti privati, alla faccia della crisi e dell’austerità che tanto glorificano quando tagliano e smantellano il welfare.
E’ adesso il momento di tirare fuori gli artigli perché la partita è truccata fin dall’inizio e la vera faccia di EXPO sta iniziando a palesarsi, il grande evento come strumento ideologico per dare legittimità a politiche del lavoro che tolgono ai precari ogni possibilità di far valere i loro diritti, il grande evento come catalizzatore di immaginari accattivanti volti esclusivamente a rifare il trucco al peggior capitalismo all’italiana che in questa occasione si presenta con la faccia pulita ed ecologica. Poco importa poi se si parla delle stesse imprese che rappresentano in pieno le ragioni del declino in cui si trova il paese: decenni di precarizzazione delle vite dei lavoratori e delle lavoratrici, totale devalorizzazione del lavoro nel nome delle rendite finanziarie, collusione senza limite con la peggior politica mai vista e spesso con la mafia.

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Jobs act, il disastro futuro

EUROMAYDAYS – THE NED

mayday_tempDodici mesi esatti ci separano dall’apertura dei cancelli di Expo2015: il grande evento che soprattutto nell’ultimo anno ha concentrato su di sé aspettative, roboanti promesse di progresso e sviluppo, ma anche tutto il peggio di una ricetta di ripresa economica centrata su precarietà lavorativa, speculazione finanziaria, cemento, stato d’eccezione e poteri speciali.

A un anno da Expo 2015 e in prossimità del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, stiamo pensando in grande: l’appuntamento dell’Euromayday 2014 non si esaurirà nella Parade del 1 Maggio ma aprirà una tre giorni di dibattiti, proposte e azioni: The NED, i NoExpoDAys.

Ci dicono che sta per cominciare la ripresa economica, ma non ci dicono chi ne usufruirà. Non sicuramente le precarie e i precari, le inoccupate e i disoccupati, i lavoratori autonomi eterodiretti o le lavoratrici stabili precarizzate; non sicuramente gli studenti con le loro scuole disastrate né i migranti, che vedono i loro diritti calpestati dalla legge Bossi-Fini e da un discorso razzista diffuso e serpeggiante, quando non ostentato; non sicuramente le migliaia di famiglie sfrattate e senza tetto che vedono Governo, Regione e Comune dirottare le risorse pubbliche dall’emergenza sociale della Casa a grandi eventi e grandi opere senza alcuna utilità collettiva. Non sicuramente gli abitanti dei quartieri cittadini e dei territori sventrati da grandi e piccole opere, come le periferie ovest milanesi che da settembre resistono contro il progetto devastante della Via d’acqua di Expo o le città dell’hinterland che vedono antiche aree agricole trasformate in pascoli di cemento per la speculazione.

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Il jobs act in pillole: se lo conosci…comincia a preoccuparti!

dl_jobs_actIl Jobs act è una delle peggiori porcate mai pensate contro noi precari e precarie, talmente grave che forse perdere cinque minuti a tentare di capire di che si tratta, prima che sia troppo tardi, da parte di più persone possibile, non è inutile. San Precario vi invita a leggere l’articolo di Gianni Giovannelli. Intanto,  per invogliarvi, un riassunto in pillole:

1 – “Ce lo chiede l’Europa”: Siamo sicuri? Le direttive europee dicono che il contratto di base deve essere quello a tempo indeterminato, ma Renzi se ne frega e rende il contratto a termine talmente libero e conveniente che nemmeno i datori di lavoro più sprovveduti ne faranno altri.

2 – Lo so, vi hanno raccontato di tre anni a termine ma poi ci assumono: figata! Eh no, sono 36 mesi di lavoro effettivo anche non consecutivi, il contratto può essere rinnovato (ma anche no) fino a 8 volte con qualsiasi pausa in mezzo. Poi, basta cambiare la mansione e via con altri 8 contratti anche non consecutivi della durata che vogliono. Il tutto quante volte vogliono. Precari per sempre, e fosse solo quello. Ora discutono di diminuire le proroghe, da 8 a 6, capirete bene che non cambia nulla.

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La fiera dell’ipocrisia

expo_affamaLunedì 24 marzo nell’Aula Magna dell’Università Statale, aperta per l’occasione, organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza, con la partecipazione dell’ordine degli avvocati milanesi, dei consulenti del lavoro, di Confesercenti, e ovviamente con il patrocinio di Expo SpA e del Comune di Milano, si è svolto il convegno: “Le regole del lavoro per Expo 2015“.

Anche San Precario è intervenuto, in un clima un po’ surreale, non solo per la presenza di un cospicuo numero di forze dell’ordine all’esterno e di agenti della Digos all’interno.

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