Wind: perchè 275 lavoratori via in un soffio?

lun5febbraio romaI risultati economici che Wind ha ottenuto nei primi nove mesi del 2006
forniscono un’idea positiva dello stato di salute di questa azienda ( Scarica il pdf del comunicato stampa dei risultati economici ) .

Crescono decisamente sia gli utenti che i ricavi. Raggiunge un utile di
56 milioni di euro, una diminuzione del proprio indebitamento, e si
conferma quindi come il secondo gestore di telefonia fissa dopo
Telecom e il terzo di telefonia mobile nazionale.

Un bilancio certamente positivo molte volte suggellato da aumenti a
doppie cifre che sembra voler risaltare, prima ancora che l’attivo, un
risultato attrattivo.

E’ una specie di spottone che dice " guarda che ci siamo, stiamo in buona salute, credi in noi !"

Il 2006 Wind lo chiude proprio così: con lo sguardo fiero rivolto ai
propri azionisti, ai propri finanziatori ed ai propri clienti e con un
sorriso e un augurio di prospero 2007 ai propri lavoratori.

Ecco, appunto, il 2007.

Il nuovo anno si apre invece in un nuovo clima sintetizzato magistralmente dalla parola "esternalizzazione".

Il meccanismo è semplice: 275 lavoratrici e lavoratori, dalle mansioni più disparate, diventano
un ramo d’azienda e il ramo d’azienda diventa poi un oggetto da espellere,
terziarizzare, esternalizzare.

Troppi nomi per un unico concetto.

Attenzione però ! Per l’ 80-90% questi lavoratori non vengono
impiegati nell’attività da call center ma piuttosto essi si occupano
della gestione in ambito Back Office di reclami, credito, provisioning,
richieste amministrative e frodi. Ovvero svolgono delle mansioni
sensibili e delicate.

Evidentemente l’esternalizzazione di questi lavoratori non è dovuta
nello specifico a ciò che fanno ma riguarda ciò che sono e ciò che
l’azienda vuole diventare
.

Sono troppo bravi, troppo specializzati, troppo garantiti e di
conseguenza costano tanto, troppo. Può essere questo il motivo per
volerne l’allontanamento ?

La formazione specifica ed approfondita di un lavoratore – l’alta
qualità dei servizi che ne consegue – diventano veicoli di guadagno per
quelle imprese che perseguono piani di sviluppo legati alla qualità e
all’innovazione
. Al contrario l’utilizzo di mano d’opera dequalificata
riguarda quelle imprese che cercano di guadagnarne operando strategie
votate all’appropriazione di fette di mercato tramite la riduzione di
costi
.

Siamo precari e non siamo economisti, la formazione sul campo,
dall’altra parte della barricata, qualcosa ci insegna: alla Wind non
regge la pompa.

Piuttosto che competere nel mercato della telefonia gestendo una
visione complessiva dei servizi e dei mercati preferirà scorporarsi
concentrandosi sul "core bussiness"

Che è sto "corbisness" ? In pratica la Wind (che dal 2005 è di proprietà di Weather Investment del magnate egiziano Naguib Sawiris ) si terrà solo la gestione
dei settori con più margine di profitto, manterrà le infrastrutture
essenziali e ad alto contenuto tecnologico e di investimento,
esternalizzerà il resto, fottendosene ( scusate il francesismo ) di
formazione, diritti, procacciamento di lavoratori ed altro potendo
finalmente occuparsi nello specifico di ciò che più gli interessa : del
profitto.

( Pensavate che il suo principale interesse fosse la telefonia ?!
invece no! E questo vale per tutte le aziende, ricordatevelo. Quando un
vostro amico vi chiede di cosa si occupa l’impresa per cui lavorate
dovete rispondere che si occupa di profitto, occasionalmente attraverso
questa o quella attività…Pirelli docet )

L’esperienza sul campo ci dice anche che quando queste nefandezze
vengono compiute la resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici
diventa alta ma non sempre raggiunge quella massa critica che permette
di stoppare i progetti indecenti.

Sono tre i fattori con cui le imprese cercano di frenare la crescita di un conflitto:

1) la connivenza che quasi sempre hanno con i sindacati che dovrebbero
tutelare i lavoratori e non l’impresa: ma così non è quasi più

2) la capacità di esercitare fascino, speranza e divisione fra i lavoratori

3) un sano e vigoroso maquillage che, tutelando la propria immagine di
fronte ai clienti rende più deboli le tattiche di sputtanamento, sempre
rivolte ai clienti, che i lavoratori cercano di mettere in campo a
danno dell’azienda.

L’azione messa in campo dalle lavoratrici Wind è stata forte e fulminea, decisa negli obiettivi e compatta nell’esecuzione. (Visita il loro blog )

Presidi – l’ultimo il 5 febbraio a Roma con più di 600 lavoratori e lavoratrici
wind giunti da tutta Italia – volantinaggi, sensibilizzazioni, blog,
incontri ovunque e con chiunque potesse dire qualcosa di utile. Il
tutto gestito con accuratezza ed apertura ma anche con il giusto
carattere come quando si è diffidato ogni sindacato dal firmare
qualsiasi accordo e di trattare qualsiasi forma di esternalizzazione.


Anche la reazione della Wind è stata fulminea
: Codici etici direttamente dalla casa madre (?), Concorsi per gli sprechi , luci della ribalta ( Wind cerca attori ).
Fumo negli occhi diciamo noi.

Oggi a Roma si inaugura la micro-stagione degli incontri fra le parti
(a)sociali… quello che semplicemente affermiamo è che noi stiamo
dalla parte dei/delle Winders contro l’esternalizzazione pacco
dell’azienda folle.

A loro va la nostra e vostra solidarietà attiva e fattiva.

Per approfondire leggi l’intervista

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Questo messaggio è rivolto a tutti gli utenti Wind.

Se il gestore telefonico si ostina a perseverare nella propria
diabolica volontà d’esternalizzazione allora diventa necessario far sì
che la solidarietà di tutti/e si faccia sentire forte, chiara e
cattiva. Quale migliore strategia se non quella di incidere sui
guadagni, continuando a colpire l’immagine dell’azienda attraverso la rabbia di voi clienti?

Ci rivolgiamo a voi , ci rivolgiamo ai 15.000.000 schedati Wind.

Aguzzate le orecchie, appizzate l’ingegno ! I 275 lavoratori e
lavoratrici non devono rimanere soli di fronte all’azienda.

Utilizzate tutti i canali a vostra disposizione per mostrare la vostra solidarietà.

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