Malpensa, tornano le “Sea Girls” San Precario vince

Liberazione, 4-10-07

Le Sea Girls tornano finalmente a Malpensa. La SEA ha sottoscritto un verbale di accordo avanti il Tribunale di Busto Arsizio con il quale si è impegnata a trasferire le ragazze da Linate a Malpensa in tre scaglioni, tra il 31 ottobre il 30 novembre e il 31 dicembre. «La SEA – ha specificato Massimo Laratro, uno dei legali del Punto San Precario che ha seguito per oltre due anni e mezzo le Sea Girl – si è inoltre impegnata a trasformare l’attuale contratto di lavoro part-time a 32 ore settimanali in un part-time a 30 ore ed a riconoscere alle lavoratrici lo stesso trattamento economico e normativo previsto per i lavoratori e le lavoratrici di Malpensa a tempo indeterminato». Le ragazze, hostess di terra, addette al "check in" alla Malpensa infatti, nonostante il reintegro e l’assunzione a tempo indeterminato stabilito dal Tribunale di Busto nel primo giudizio, con una sentenza che avrebbe potuto costituire un precedente anche per altre categorie di lavoratori primi fra tutti quelle delle poste, si erano viste applicare la stessa disciplina utilizzata dalla società per gli interinali e con esso i turni allucinanti e la riduzione delle maggiorazioni. Le ragazze hanno rinunciato ad ogni pretesa nei confronti della società (eventuali richieste risarcitorie derivanti dall’illegittimo trasferimento), mentre dalla parte aziendale, proseguono i legali delle Sea Girls, «la società avrebbe deciso di cambiare atteggiamento nei loro confronti dopo il cambio che c’è stato alla direzione delle risorse umane. La rappresentate SEA ha inoltre fatto riferimento alla necessità di riallacciare i contatti con i sindacati in ragione della vicenda Alitalia».

Una storia iniziata parecchi anni fa: l’azienda protagonista è la Sea Handling, società che gestisce i servizi aeroportuali lombardi e ampiamente rassicurata nel suo bilancio dai miliardi di denaro pubblico incamerati nel tempo. Dalla metà del 2001 fino all’inizio del 2005 la Sea ha riservato per 17 donne un trattamento di tutto riguardo: almeno una decina di contratti distinti, per coprire circa 26 mesi di lavoro.

Poi all’inizio del 2005 la SEA decideva di lasciare a casa le lavoratrici.. 17 donne, età media 28 anni, alcune laureate, il 13 marzo 2006 ottengono un ottimo risultato dal Tribunale di Busto Arsizio: reintegro e il risarcimento. Lavoravano a Malpensa, vicino a casa: la decisione della Sea è di reintegrarle a Linate, a 70 km in linea d’aria dalla propria residenza. Uno smacco e una fregatura inaspettata. Le lavoratrici però non si sono rassegnate. E alla fine ce l’hanno fatta. Merito loro, dei legali, e della determinazione della San Precario Connection che tra comunicazione, azioni in aeroporto, occupazioni della sala vip e solidarietà di altri precari e precarie, è riuscita a mantenere l’at/tenzione alta fino alla vittoria giudiziaria. All’inizio del loro periplo giudiziario infatti, le Sea Girls hanno provato a contattare i sindacati, che si sono però dimostrati poco attenti alle vicende precarie, assumendo di volta in volta, ci dicono le ragazze, un atteggiamento di fatale di rassegnazione o di compiaciuta sufficienza. La diversità del mondo precario appare una realtà inafferrabile per un sindacato burocratizzato e che fatica a comprendere i cambiamenti del conflitto all’interno del mondo del lavoro. Le Sea Girls si sono rivolte quindi al Punto San Precario, dove hanno trovato avvocati in grado di imbastire e vincere la causa, e dove hanno incontrato la complicità con altri precari e precarie che, per sostenere il morale e l’attenzione, in una giornata di gennaio del 2007 sono anche entrati nell’aeroporto milanese di Linate, occupando la sala vip, volantinando ovunque e sfuggendo agli agenti esterrefatti che – e se lo dicono loro – una cosa così non l’avevano mai vista; il tutto per chiedere un incontro con Carmine Trerotola, vice responsabile delle relazioni industriali della Sea. Da lì in avanti è proseguita l’azione di agitazione, comunicazione e legale che ieri, finalmente, pare essersi conclusa. «Si sa – era scritto sul volantino distribuito ai lavoratori e passeggeri di Linate – in aeroporto si va per iniziare un viaggio. Alcuni viaggiano per turismo e per vacanza. Altri, precari e precarie, viaggiano di contratto in contratto, e di lavoro in lavoro». Per le Sea Girls finalmente il viaggio si è concluso, bene. Per la San Precario Connection un successo, tra le tante cause seguite, con il consueto mix di intervento legale, cospirazione e solidarietà tra precari.

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