Judith Butler, qualcosa è cambiato?

Va riconosciuto merito a chi, giovedì 27 marzo, ha reso possibile, all’Università La Sapienza di Roma, l’incontro con Judith Butler e Wendy Brown, docenti di Berkeley, in California. Era la prima volta  che Butler, famosa filosofa femminista americana  – nota da noi soprattutto per il suo fortunato libro del 2004 “Vite precarie” e considerata una delle principali fondatrici della “teoria queer”  – veniva in Italia. Evento di rilievo particolare, dunque, in questo primo semestre dell’anno bisestile 2008. Momento che si prestava perciò, perfettamente, a qualche polemica, a eccitazioni forse eccessive, anche alle letture frettolose.

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Sicuramente precari/e

sicuramente_precari_th.jpgLa Rete milanese contro la
precarietà invita lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, native e
migranti all’ASSEMBLEA CITTADINA di in/formazione su PRECARIETA’,
SICUREZZA E MORTI SUL LAVORO.

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La normalita’ del male

thumb_bolzaneto.jpgMartedì 11 marzo 2008 i pubblici ministeri Petruzziello e Ranieri
Miniati hanno letto le loro richieste di pena per i 45 imputati per i
fatti di Bolzaneto: le condanne ammontano a qualcosa come 76 anni
complessivi
, ma solo per 15 degli imputati la pena supera la soglia
della condizionale
(ventiquattro mesi) e solo per 8 di questi quella
dell’indulto
(tre anni). Per i restanti trenta le condanne sono di
circa un anno (o meno) a testa, anche considerata la peculiarità delle
condizioni che si sono verificate a Bolzaneto – hanno detto i pm. Il
problema è che non c’è nulla di straordinario in Bolzaneto, se non il
fatto che ciò che è accaduto sia sostanzialmente di dominio pubblico.

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Un’occasione che non possiamo perdere

migranti_card_1may08.jpgIl primo maggio dello scorso anno, il gigante addormentato ha alzato la
testa: un milione di lavoratori e lavoratrici migranti hanno riempito
le strade di Washington.
Il primo maggio di quest’anno i migranti saranno nuovamente in piazza
negli Stati uniti per reclamare la fine della condizione di illegalità,
della costante minaccia di espulsione, dell’invisibilità che rendono le
loro vite ancora più precarie.

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Ritratti a mano libera. Con Renato Curcio

Punto San Precario

Martedì 26 Febbraio ore 21.00
presso Ponte della Ghisolfa, Viale Monza 255 MM1 Precotto MI

RITRATTI A MANO LIBERA.

Renato Curcio, percorrerà  il filo conduttore  che lega  gli ultimi cinque lavori  da lui curati. Cinque cantieri di ricerca e analisi, accurate e taglienti descrizioni accompagnate dalla prorompenza delle voci "autonarranti" squarciano il velo di Maya  che avvolge molteplici aspetti della nostra società, dalla messa al lavoro del consumo e del consumatore alla pieghe anche non troppe nascoste dove il razzismo si annida e trova fertile capo di coltura/cultura

 



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