A Milano in 100.000 per la Mayday, scritte pro-BR

1 MAGGIO 2007 Apcom

 

A MILANO IN 100.000 PER MAYDAY, SCRITTE PRO BR

Tiboni (Cub): non strumentalizzare questi episodi, giuste indagini Milano,

 

1 mag.  – Centomila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi pomeriggio al MayDay di Milano, la manifestazione-happening organizzata da sindacati autonomi, come la Cub, e centri sociali in nome della tutela del lavoro precario. Il corteo, arrivato alla settima edizione, si è svolto contemporaneamente in tredici città  e si è concluso in piazza Castello. A Milano, all’inzio e alla fine del percorso, sono comparse scritte pro presunti Br. In via De Amicis, non lontano dal punto di concentramento del corteo, è stato scritto in spray nero e firmato con una stella dello stesso colore "Solidarietà  al Gramigna", il centro sociale di Padova sotto stretta osservazione. Nelle vicinanze sono state poi state affisse e distribuite copie della lettera inviata dal carcere di Opera da Davide Bortolato, accusato di appartenere alle Br, al sito ‘Soccorso rosso internazionale’. Alla fine, all’altezza del numero civico 6 di piazza Castello è poi stato scritto in spray rosso "Milo, Marta, Orlando e Fede liberi" e, in nero, "Milo free", alludendo a persone arrestate nell’ambito di operazioni antiterrorismo. Sempre sugli stessi palazzi si è letto ancora, firmato con falce e martello, "fuori i compagni!". "Liberi tutti!" scritto in rosso. Poco prima, dietro l’angolo, è stata disegnata in bianco una ‘A’ cerchiata, il simbolo anarchico preso in prestito anche dagli autonomi.Lungo il percorso, durante il quale sono stati esplosi dei petardi, si è letto anche "libertà  per gli antifa" e la stessa espressione, antifa è stata usata anche come sigla di altre scritte. Il corteo è stato accompagnato da diversi graffiti e scritte con spray, opera a volte di ragazzi che hanno coperto il viso con fazzoletti scuri. Il loro lavoro è però sembrato sganciato dalla manifestazione, che si è svolta senza apparente tensione con un controllo da parte delle forze dell’ordine, Digos, Polizia, Carabinieri, che è parso contare più sull’intelligence che sullo spiegamento massiccio di forze. "Non è un reato – ha commentato Piergiorgio Tiboni, segretario Cub e tra gli organizzatori della manifestazione – chiedere che qualcuno venga liberato, se si ritiene sia innocente. Dopodiché se ci sono armi, è giusto che la magistratura indaghi. Sarebbe meglio che questi episodi non venissero strumentalizzati per togliere valore alla manifestazione". La manifestazione, preparata con qualche sforzo creativo, è stato accompagnata da 23 camion, attrezzati con striscioni, con scritte e riproduzioni di ‘San Precario’, musica, volantini e bar itineranti. Alla manifestazione, che ha anche coinvolto i temi del conferimento del tfr ai fondi e dell’immigrazione, hanno partecipato diverse categorie di precari, dai lavoratori dei call center a quelli del Teatro alla Scala, dai dipendenti a contratto comunali e regionali ad alcuni giornalisti che hanno confezionato una simulazione di un giornale di free press, con la testata City of Gods, con testi giornalistici e alcune parodie di pubblicità .

 

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Festa del 1° Maggio

1 maggio 2007 – QN Quotidiano.net

 

FESTA DEL 1° MAGGIO

Centomila a Milano, scritte per le Br Milano, 1 maggio 2007

– Centomila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi pomeriggio al MayDay di Milano, la manifestazione-happening organizzata da sindacati autonomi, come la Cub, e centri sociali in nome della tutela del lavoro precario. Il corteo, arrivato alla settima edizione, si è svolto contemporaneamente in tredici città  e si è concluso in piazza Castello.

A Milano, all’inzio e alla fine del percorso, sono comparse scritte pro presunti Br. In via De Amicis, non lontano dal punto di concentramento del corteo, è stato scritto in spray nero e firmato con una stella dello stesso colore "Solidarietà  al Gramigna", il centro sociale di Padova sotto stretta osservazione. Nelle vicinanze sono state poi state affisse e distribuite copie della lettera inviata dal carcere di Opera da Davide Bortolato, accusato di appartenere alle Br, al sito ‘Soccorso rosso internazionale’. Alla fine, all’altezza del numero civico 6 di piazza Castello è poi stato scritto in spray rosso "Milo, Marta, Orlando e Fede liberi" e, in nero, "Milo free", alludendo a persone arrestate nell’ambito di operazioni antiterrorismo. Sempre sugli stessi palazzi si è letto ancora, firmato con falce e martello, "fuori i compagni!". "Liberi tutti!" scritto in rosso. Poco prima, dietro l’angolo, è stata disegnata in bianco una ‘A’ cerchiata, il simbolo anarchico preso in prestito anche dagli autonomi. Lungo il percorso, durante il quale sono stati esplosi dei petardi, si è letto anche "libertà  per gli antifa" e la stessa espressione, antifa è stata usata anche come sigla di altre scritte. Il corteo è stato accompagnato da diversi graffiti e scritte con spray, opera a volte di ragazzi che hanno coperto il viso con fazzoletti scuri. Il loro lavoro è però sembrato sganciato dalla manifestazione, che si è svolta senza apparente tensione con un controllo da parte delle forze dell’ordine, Digos, Polizia, Carabinieri, che è parso contare più sull’intelligence che sullo spiegamento massiccio di forze. "Non è un reato – ha commentato Piergiorgio Tiboni, segretario Cub e tra gli organizzatori della manifestazione – chiedere che qualcuno venga liberato, se si ritiene sia innocente. Dopodiché se ci sono armi, è giusto che la magistratura indaghi. Sarebbe meglio che questi episodi non venissero strumentalizzati per togliere valore alla manifestazione". La manifestazione, preparata con qualche sforzo creativo, è stato accompagnata da 23 camion, attrezzati con striscioni, con scritte e riproduzioni di ‘San Precario’, musica, volantini e bar itineranti. Alla manifestazione, che ha anche coinvolto i temi del conferimento del tfr ai fondi e dell’immigrazione, hanno partecipato diverse categorie di precari, dai lavoratori dei call center a quelli del Teatro alla Scala, dai dipendenti a contratto comunali e regionali ad alcuni giornalisti che hanno confezionato una simulazione di un giornale di free press, con la testata City of Gods, con testi giornalistici e alcune parodie di pubblicità .

  

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Posti a rischio e precariato Primo maggio di riflessione

1 maggio 2007 – La Nazione

 

Posti a rischio e precariato Primo maggio di riflessione. A Sesto il corteo dei lavoratori della Richard Ginori

di Monica Pieraccini

 

Firenze – UN PRIMO MAGGIO di riflessione. Per non dimenticare le morti bianche, per continuare le battaglie per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per non abbassare la guardia sulle malattie professionali, oggi in preoccupante aumento. Cgil Cisl e Uil hanno organizzato in tutta la regione 50 manifestazioni. Su tutte, ricordiamo quella che si svolgerà  a Sesto Fiorentino e che vedrà  una folta partecipazione dei lavoratori della Richard Ginori, che sfileranno in corteo e ascolteranno l’intervento del segretario generale aggiunto della Cisl, Giovanni Ronchi. Un appuntamento emblematico, simbolo della crisi che ancora attanaglia  l’industria del territorio, a partire dalla Ginori, per continuare con la Matec e ricordare anche realtà  più piccole, che coinvolgono meno dipendenti, ma non per questo meno importanti. Come la Opitec spa, società  partecipata Ataf che si occupa della manutenzione dei veicoli industriali, che si appresta a presentare un bilancio in perdita. E proprio per avere garanzie sul futuro e in vista della riunione del cda del 7 maggio prossimo, i 33 lavoratori Opitec hanno proclamato per domani e domani l’altro, 3 maggio, 4 ore di sciopero. E sarà  un 1° maggio poco felice anche per i lavoratori edili, dipendenti delle varie aziende che operano in appalto e subappalto, che sempre più spesso dimostrano – e i dati ispettivi del primo trimestre del ministero del Lavoro lo confermano – di non rispettare le norme di sicurezza. Proprio in questi giorni, gli operai della Baldassini-Tognozzi, in particolare quelli che lavorano nei cantieri 4, 5 e 6, dopo lo sciopero di un anno fa, sono tornati a protestare e a lamentarsi. Non solo per le condizioni igieniche e per i turni di lavoro massacranti, ma anche per gli stipendi che, per colpa dei premi cosiddetti ‘occasionali’, dietro cui si celano le ore di straordinario fatte (alcuni operai lavorano quasi il doppio delle 40 ore settimanali previste), possono anche ridursi, in quanto sono a totale discrezione dell’azienda. Contrariamente al previsto, la prima rata del premio di produzione, che doveva essere incassata dai lavoratori a gennaio, a oggi non è stata riscossa. «Per problemi di liquidità  dell’azienda – spiega Filippo Rocco, della Fillea-Cgil – e ne discuteremo il 7 maggio  nell’incontro in Regione». Un altro tema caldo della festa del lavoro 2007 è sicuramente quello del precariato. Oggi torna infatti anche l’EuroMayDay, la giornata europea dei precari. A Firenze i lavoratori senza contratto si ritroveranno a partire dalle 18 in piazza Indipendenza, per ‘fare la festa al precariato’. Alla manifestazione aderiscono, tra gli altri, Rdb-Cub, Cobas, Slai-Cobas, Coordinamento Firenze Precaria, Movimento di Lotta per la Casa e Unione Inquilini.

 

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Mayday 007

poster_md007_small.png Mayday Mayday

1° maggio 007

Milano, Porta Ticinese – ore 15.00

http://www.euromayday.org

Ci rivolgiamo
Ai precari e alle precarie, ai lavoratori e alle lavoratrici. Ai nativi
ed ai migranti, uomini e donne. Ai contorsionisti della flessibilità ,
alle equilibriste del quotidiano. Ai cocoprecarizzati, alle interinali,
alle false partite IVA, ai precari a tempo indeterminato e ai garantiti
chissà  fino a quando. Agli studenti, ai ricercatori, alle ricercatrici
ed alle precarie della formazione e dell’informazione. A tutti/e
quelli/e che cercano reddito e salario, a tutti/e coloro che pretendono
diritti.

Let’s Mayday

Per la settima volta la Milano precaria grida Mayday !

L’urlo che sette anni fa ha squarciato il silenzio
imbarazzato dei media, e di ogni istituzione, di destra come di
sinistra, che avvolgeva la questione precaria, si è trasformato oggi in
una potente evocazione, in un riferimento unico, in una tappa
imprescindibile della politica nazionale.

Ogni Mayday costituisce storia a sé, lo si sa, ma
nell’arco del tempo il protagonismo dei precari e delle precarie si è
fatto sempre più evidente assumendo una centralità  che si è emancipata
dall’intermediazione di sindacati, partiti e centri sociali. Nell’anno
che ha ribadito l’inaffidabilità  dei partiti “radicali” e lo
smarrimento del movimento, precari e precarie hanno trovato modi e
tempi per auto-organizzarsi nella rappresentazione di piazza e
nell’evoluzione del percorso che unisce una Mayday all’altra.

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Da Omnia a Datel, ecco i call center «cattivi»

Da:
"il Manifesto", 24 marzo 2007

«Si stanno sottraendo alle stabilizzazioni per mantenere migliaia di
lavoratori precari». Con loro Transcom, 4You, Call&Call. Denuncia Cgil

di Antonio Sciotto

Quasi tutti i call center sono stati, in questi anni, «cattivi» per
definizione, e questo i lettori del manifesto lo sanno: luoghi dove la
precarietà  ha proliferato senza argini. Oggi si sta ponendo una
soluzione, con alcuni limiti: la finanziaria ha dato il via alle
stabilizzazioni, offrendo il tempo indeterminato come sbocco, ma
purtroppo in molti casi – la Cos è l’esempio più eclatante – i
lavoratori si ritrovano con part time di sole 20 ore settimanali e 550
euro netti al mese, aprendosi un problema di tenuta salariale e
previdenziale. Inoltre, devono firmare una conciliazione che porta alla
rinuncia dell’intero salario pregresso. Ma almeno hanno il tempo
indeterminato. Ci sono call center che invece non vogliono concedere
neppure quello, che fanno i «furbetti del telefonino», così li definisce
Alessandro Genovesi, segretario nazionale della Slc Cgil: tanti gruppi
che si stanno sottraendo alla stabilizzazione. In tre modi. 

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