Disinformazione Precaria

 

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La fuffa stampa e ‘l’aiutino’ 

Belli i titoloni dei giornali di venerdì e sabato. Ricchi i resoconti degli approfondimenti TV e TG. ‘Aiuti ai precari’, titolava il Corrierone, ‘Ammortizzatori sociali per i precari’ gli faceva eco la Stampa, ‘Sussidi ai precari’ rimbombava il Sole 24 ore seguito da TG1,2,3,4,5 in buona compagnia.
Bene, ottimo. Un sospiro di sollievo per tutti precari ed ex precari che si battono per l’ottenimento di diritti e reddito.

 

Peccato che la verità sia esattamente il contrario.
Ma in che paese stiamo vivendo se una raffica di giornali  e tg
decidono di diffondere il messaggio che si aiutano i precari mentre in
realtà così non è?
Ma i giornalisti che scrivono certe notizie hanno mai guardato il sito
dell’Inps nella sezione sussidi? Hanno mai letto un contratto di lavoro
che non sia quello iperprivilegiato dei giornalisti a tempo
indeterminato? Hanno un figlio, o dei nipoti interinali, co.co.pro., a
partita Iva a unico committente o in nero? 

La Repubblica e Il Corriere della Sera

La Repubblica e il Corriere che hanno fior fior di giornalisti
economici, premiati in mezzo mondo, con stipendi superiori ai 5 mila
euro mensili, scrittori di libri letti non solo in Italia, hanno dato
così la notizia:
AIUTI AI PRECARI – Dal Consiglio dei Ministri arrivato il via libera al
nuovo «pacchetto» a favore dei precari. Si tratta di misure di
«completamento e semplificazione a protezione dei lavoratori sospesi o
licenziati». Le norme saranno presentate sotto forma di emendamenti al
decreto legge salva-auto. Tra gli interventi principali il raddoppio
dell’indennità di disoccupazione per i co.co.pro che così passa al 20%
e la velocizzazione delle procedure per la concessione e l’erogazione
degli ammortizzatori sociali. Sono state poi estese le possibilità di
ricorso ai voucher, cioè i buoni lavoro, per ampliare le forme di
lavoro regolare. E in questo senso, ha commentato Sacconi, «in questa
stagione è bene accettare, non dico qualsiasi lavoro, ma anche lavori
non coerenti con gli studi fatti».

Tu no, tu no , tu ni

Il decreto anticrisi che è la base degli interventi di legge sopra
descritti è del 29 novembre e si può trovare su
http://www.tesoro.it/documenti/open.asp?idd=20301.
Vediamo cosa prevede per i precari. Intanto il sussidio era pari al 10% del reddito lordo dell’ultimo anno e diventa il 20%.
1.Vengono esclusi dagli aiuti, perché se no Brunetta, Libero e il
Giornale si incazzano, i co.co.co  e pro. della pubblica
amministrazione, che sono decine di migliaia. E va beh, che possiamo
farci? Come ha detto Tremonti non possiamo mica aiutare tutti no? I
paria del pubblico impiego che già prendono due lire, lasciamoli senza
lavoro e basta. Quei fannulloni.
E guai a quei collaboratori che per arrivare a fine mese facevano anche
un altro lavoro. Peste li colga. Anche a loro. Non fa niente che con
due lavori riuscivano a malapena a guadagnare 1000 euro netti al mese.
Non hanno diritto a  niente. Co.co.pro. attenzione! Se avete un secondo
lavoro precario fatelo in nero, altrimenti perdete anche il sussidio.
Nessuno ha spiegato ai nostri ‘Legislatori’ che i precari sono
costretti a fare due, tre o quattro lavori per sopravvivere? Non gli ha
spiegato nessuno che part time, lavori a ore, collaborazioni
occasionali in realtà sono al 99%  lavori diversi. Oouuu!!! Sveglia
pannoloni! Stamattina il sacchetto del catetere non ve l’hanno ancora
cambiato? Siamo nel 2009 volete capirlo o no che il mondo del lavoro
non è più quello del 1970?

Precari per decreto

Ma non è finita qui. Per precari la legge non intende gli ‘associati in
partecipazione’. E no. Anche loro sono esclusi. E guai a dare i soldi
ai precari soci di cooperativa. Questi poi no!. Loro non sono precari.
Infermieri, assistenti alla persona, venditori telefonici, educatori,
tutti gli assunti di cooperative del ‘ti assumo così perché costa meno’
sono esclusi dal sussidio.
Attenzione poi. I precari, per essere dei veri precari devono essere
iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps. Sei
iscritto al fondo pensionistico per i co.co.pro di una certa categoria?
(Anche l’Inpgi 2, quella dei giornalisti) Fuori. Inoltre il sussidio
non va a chi ha più di un committente. Se guadagni 800 euro che ti
danno due datori di lavoro diversi non ha diritto all’aiutino. Mutismo
e rassegnazione.
Per avere il sussidio bisogna che nel 2008 si abbia percepito un
reddito lordo compreso tra 5mila e 11.516 euro e che il reddito lordo
nel 2009 sia superiore a 3.500 euro. Altrimenti ciccia.
Non tutti i beneficiari potenziali riceveranno però l’indennità: è
infatti destinata solo a quei collaboratori che, nel 2009 svolgono la
loro attività in zone o in settori dichiarati in crisi.
Un decreto del ministro del Welfare elencherà i settori di crisi.
A differenza dell’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti per i
lavoratori subordinati, però, l’indennità per i co.co.pro prevede un
requisito contributivo per l’anno in corso: quello di avere almeno tre
mesi di contribuzione accreditati alla gestione separata. E si, perché
precario va bene ma devi lavorare se vuoi i soldini caro.

La notizia

Ecco la notizia depurata dagli inganni. Gli aiuti previsti dal governo
e amplificati dai media come fossero cosa già in tasca di tutti i
precari sono un percorso ad ostacoli per una minima parte di precari
che avranno un aiuto ridicolo. E saranno costretti a ingolfare uffici
dell’Inps per vedersi riconosciuta un’elemosina che non cambierà per
nulla la loro condizione lavorativa e li trasformerà in mendicanti.
Inoltre sarà il Governo a decidere, con gentile concessione, i
co.co.pro. da aiutare tramite un Decreto che elencherà i settori in
‘crisi’. Nulla ai soci di cooperativa. Niente ai co.co.pro. dello
Stato. Esclusi i precari con più lavori dichiarati nel corso di un
anno. La verità quindi è una:l’aiuto tanto sbandierato è una presa per
il deretano e chi ha diffuso nell’opinione pubblica una visione diversa
è in malafede. Oppure semplicemente non è interessato ad approfondire
l’argomento e preferisce ribalbettare sulla tastiera le palle che gli
raccontano le agenzie. Ci credono stupidi e ci ingannano. Ci trattano
da diversamente abili per non interferire. I media non sono un
problema. Sono Il problema che riguarda tutti noi, precari o non
precari.

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