Mayday Parade. I precari leggono i Tarocchi a Prodi

30 aprile 2007 – Il Manifesto

Mayday Parade

I precari leggono i Tarocchi a Prodi

(M.Ca)

 

Milano – Martedì la Mayday Parade farà  sentire nelle strade di Milano «l’urlo» dei precari. E la musica, sparata a manetta dai carri allegorici, non sarà  tenera con il governo Prodi e, in particolare, con la sinistra che ci sta dentro. Lo si è capito, ma non occorreva la sfera di cristallo per prevederlo, ieri mattina alla conferenza stampa di presentazione della settima edizione della Mayday Parade, diventata «Euro» dal 2004. In campagna elettorale i partiti del centro sinistra si sono «riempiti la bocca con la parola precarietà ». Un anno dopo, Paccheto Treu e Legge 30 «sono sempre lì». Come ai tempi di Berlusconi, la «presunta» riduzione della disoccupazione nasconde la crescita delle assunzioni precarie, dei lavoretti intermittenti, pagati poco e per niente tutelati. Questo, in sintesi, hanno detto Walter Montagnoli (Cub), Luigia Pasi (Sdl) e il chain worker Frankie, uno degli inventori della parade e di San Precario. Hanno convocato la stampa sotto lo «scheletrone», la scultura di Gino De Dominicis esposta davanti a Palazzo Reale. Rappresenta, secondo l’autore, un «alieno antropoformo». E chi è più alieno di un cocopro o di una finta partita Iva? Due le parole d’ordine della Mayday parade 2007: i diritti nel lavoro, il diritto alla continuità  del reddito. Come da tradizione, il corteo-kermesse (partenza alle 15 da Porta Ticinese) sarà  aperto da una ventina di carri allegorici allestiti da varie situazioni precarie: call center, Comune, Teatro alla Scala, università , musei, supermarket, aeroporti. Gran finale in piazza Castello con il Gioco della Precariomanzia. Quest’anno i creativi della Mayday si sono ispirati ai Tarocchi. Ventidue carte da «leggere» e «far giocare» tra loro: la Telefonista, la Pulitirice, la Papessa, l’Appeso, la Contorsionista, il Carro… Vi leggiamo in anticipo due Tarocchi. Il Rappresentante: «Il partito che raccoglie il tuo voto senza trasformarlo in un vantaggio per la tua vita, il sindacato che si fregia di difenderti per curarsi della sua soppravvivenza, l’intellettuale che non sa generare parole che sostengano la tua lotta… Quando è vicino all’Imprenditre diventa ancor più pericoloso». Il Reddito: «C’è chi lo rivendica, chi lo arraffa, chi lo elemosina e chi s’incazza, ma c’è anche chi non l’ha mai toccato con mano…

Spesso il Reddito appare in sogno ai precari. Ma altrettanto spesso si trasforma in incubo, è discontinuo e diventa una chimera irraggiungibile». Gli organizzatori prevedono 100 mila manifestanti a Milno. Sarà  Mayday parade anche a Napoli, all’Aquila e in una dozzina di città  europee.

 

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Mayday 007

poster_md007_small.png Mayday Mayday

1° maggio 007

Milano, Porta Ticinese – ore 15.00

http://www.euromayday.org

Ci rivolgiamo
Ai precari e alle precarie, ai lavoratori e alle lavoratrici. Ai nativi
ed ai migranti, uomini e donne. Ai contorsionisti della flessibilità ,
alle equilibriste del quotidiano. Ai cocoprecarizzati, alle interinali,
alle false partite IVA, ai precari a tempo indeterminato e ai garantiti
chissà  fino a quando. Agli studenti, ai ricercatori, alle ricercatrici
ed alle precarie della formazione e dell’informazione. A tutti/e
quelli/e che cercano reddito e salario, a tutti/e coloro che pretendono
diritti.

Let’s Mayday

Per la settima volta la Milano precaria grida Mayday !

L’urlo che sette anni fa ha squarciato il silenzio
imbarazzato dei media, e di ogni istituzione, di destra come di
sinistra, che avvolgeva la questione precaria, si è trasformato oggi in
una potente evocazione, in un riferimento unico, in una tappa
imprescindibile della politica nazionale.

Ogni Mayday costituisce storia a sé, lo si sa, ma
nell’arco del tempo il protagonismo dei precari e delle precarie si è
fatto sempre più evidente assumendo una centralità  che si è emancipata
dall’intermediazione di sindacati, partiti e centri sociali. Nell’anno
che ha ribadito l’inaffidabilità  dei partiti “radicali” e lo
smarrimento del movimento, precari e precarie hanno trovato modi e
tempi per auto-organizzarsi nella rappresentazione di piazza e
nell’evoluzione del percorso che unisce una Mayday all’altra.

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«Posto fisso solo agli inbound»

Da:
"il Manifesto", 24 marzo 2007

Call center. Assocontact: «Per noi gli outbound sono a progetto».
Resterebbero precari in 40.000

di Antonio Sciotto

Le stabilizzazioni nei call center si profilano più difficili del
previsto, perché via via che si avvicina la data del 30 aprile – ultimo
giorno utile per gli accordi incentivati dalla finanziaria – emergono le
differenze di interpretazione (ma d’altra parte è prevedibile) tra
imprese e sindacati: il nodo del contendere sta nella circolare Damiano,
nel punto in cui prevede la possibilità  per gli outbound (i lavoratori
che fanno le telefonate) di essere assunti a progetto, e su cui peraltro
Assocontact-Confindustria e Cgil-Cisl-Uil hanno firmato un avviso
comune. Sul giornale di ieri le accuse della Slc Cgil: alcuni gruppi
sfuggono in tutti i modi alle regolarizzazioni e in alcuni casi
camuffano gli inbound (quelli che ricevono le telefonate) da outbound,
pur di mantenerli a progetto. Il segretario nazionale del sindacato,
Alessandro Genovesi, ci ha spiegato che finora la Slc non ha mai trovato
un outbound che soddisfi i 7 criteri di autonomia indicati dalla
circolare, e che dunque – fino a prova contraria – la forma normale di
assunzione è il contratto a tempo indeterminato. Abbiamo sentito
l’associazione dei call center in outsourcing (cioè che lavorano su
commessa), l’Assocontact, che tra l’altro la settimana scorsa aveva
pubblicato sul manifesto una locandina a pagamento in cui chiedeva ai
committenti pubblici e privati una maggiore «responsabilizzazione» dati
i maggiori costi che con le stabilizzazioni questi «contoterzisti» si
starebbero caricando. Umberto Costamagna è presidente di Assocontact,
nonché titolare del gruppo Call&Call, 1200 operatori in tutta Italia.

 

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Wind: perchè 275 lavoratori via in un soffio?

lun5febbraio romaI risultati economici che Wind ha ottenuto nei primi nove mesi del 2006
forniscono un’idea positiva dello stato di salute di questa azienda ( Scarica il pdf del comunicato stampa dei risultati economici ) .

Crescono decisamente sia gli utenti che i ricavi. Raggiunge un utile di
56 milioni di euro, una diminuzione del proprio indebitamento, e si
conferma quindi come il secondo gestore di telefonia fissa dopo
Telecom e il terzo di telefonia mobile nazionale.

Un bilancio certamente positivo molte volte suggellato da aumenti a
doppie cifre che sembra voler risaltare, prima ancora che l’attivo, un
risultato attrattivo.

E’ una specie di spottone che dice " guarda che ci siamo, stiamo in buona salute, credi in noi !"

Il 2006 Wind lo chiude proprio così: con lo sguardo fiero rivolto ai
propri azionisti, ai propri finanziatori ed ai propri clienti e con un
sorriso e un augurio di prospero 2007 ai propri lavoratori.

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Lettera aperta ai lavoratori della cooperativa sociale “La Testarda”

Nel mese di giugno una vostra collega veniva scaricata dalla vostra cooperativa perché incinta.

Ha lavorato presso di voi per circa un anno frequentando
contemporaneamente un corso di 1000 ore per ottenere la qualifica di
OSS su esplicita richiesta della vostra direzione che prometteva, in
seguito a questo, un contratto a tempo indeterminato. Senza questa
promessa difficilmente avrebbe retto le difficoltà  che tale gravoso
impegno comporta, impegno che la vedeva contemporaneamente a scuola e
al lavoro.

Per un principio di onestà  nel rapporto lavorativo
ha rivelato il suo stato interessante poco prima della fatidica data
d’assunzione e, come molti sanno, a parole è stata rassicurata, nei
fatti, liquidata.

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