San Precario partecipa allo sciopero generalizzato del 9 novembre.

santo_front.jpgChiama a
raccolta i devoti (laici), insieme al sindacalismo di base, per ribadire ancora
una volta la necessità di superare la condizione di precarietà, forma
generalizzata del lavoro contemporaneo. Lo sciopero del 9 novembre non sarà uno
sciopero “normale” ma piuttosto manifestazione concreta e immaginifica di un
nuovo modo di comunicare e creare conflitto.




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Santa Vittoria delle lavoratrici contro la SEA.

logosea.gifL’odissea
legale è finita: al Tribunale di Busto la SEA si impegna a
ri-trasferire le ragazze a Malpensa entro fine anno ed a riconoscere
loro lo stesso trattamento economico/normativo previsto per i
lavoratori di Malpensa a tempo indeterminato.

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Rassegna stampa: 20 ottobre e FIOM

La
rassegna stampa che segue non ha certo la pretesa di essere esaustiva. Al
principio l’intenzione era quella di fornire un quadro ben più completo ed
ampio delle opinioni che concorrono nella costruzione della manifestazione
più ambigua e confusa che l’era della precarietà ricordi.

Invece,
nella selezione, ci siamo accorti che questa decina di contributi ( fra
articoli interviste ed altro ) sia abbastanza per mettere  a nudo
molte delle pur numerose fantasie che questo evento sembra
catalizzare.

Allora
ci siamo convinti a trasformare questa rassegn/azione in un utile racconto
di una sinistra in rotta. Pensiamo che, ora come ora, fermare il turbinio
delle parole per focalizzarsi su alcune di esse, sospendendole nel tempo,
per poi liberarle nel momento opportuno, in altri momenti, in altri
contesti, sia opera necessaria per svelare quell’insieme di contraddizioni
– nel linguaggio, nell’analisi, nella prassi e nelle soluzioni – con cui
si cerca di esorcizzare più che di risolvere la “questione precaria”.
Perché in Italia che si voglia o no esiste una questione precaria.
Torneremo a breve con un’altra rassegna che cercherà di cogliere i nuovi
umori parlati derivanti dalla gioia per aver strappato una
finanziaria light, leggera come il formaggio philadelphia. A noi basta
chiederci per ora, chi è che nella sinistra interpreta kaori !?

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Posizioni sulla manifestazione del 20 ottobre 2007

Rassegna stampa dal Corriere della Sera
e dal Manifesto settembre 2007

COSA FA LA COSA ROSSA PER COSARE IL
GOVERNO A DIRE QUALCOSA DI SINISTRA

CICLO DI INTERVISTE DEL MANIFESTO E DEL
CORRIERE

  1. Giannini (Partito della
    rifondazione comunista) 9/9/07 MANIFESTO

  2. Cento (Verdi) 11/9/07 MANIFESTO

  3. Niccolosi (CGIL lavoro e società)
    12/9/07 MANIFESTO

  4. Marco Revelli 13/9/07 MANIFESTO

  5. Alleva (Giuslavorista) 14/9/07
    MANIFESTO

  6. Rinaldini (FIOM)15/9/07 MANIFESTO

  7. Cremaschi (FIOM) 9/9/07 CORRIERE

  8. Giulietto Chiesa MANIFESTO

  9. Mussi (SINISTRA DEMOCRATICA)
    CORRIERE

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Sistema assistenziale come sistema di controllo

In questo breve studio vi è un capitolo estremamente esplicativo di ciò
che intendiamo per “precarizzazione assoluta”. Per quanto selvaggia,
oggi la precarietà è un prodotto del mercato del lavoro. Certo, i
governi l’hanno favorita e legiferata ma in questo momento il lavoratore
ha come controparte l’azienda o l’amministrazione, come nel pubblico
impiego. Una riforma come quella che il ministro Damiano sta studiando
invece introduce una forma di precarizzazione mista, prodotta dal
mercato e controllata dallo stato o dagli enti locali. Un sistema di
questo tipo non avrebbe rivali sociali. Leggere e ricordare per credere.

2 capitoli tratti da

Sergio Bologna

ed. Manifesto Libri

Dicevamo, per riprendere il discorso sul Partito comunista e per cercare
di capire le sue difficoltà, anche nel momento dei suoi maggiori
successi elettorali, che il suo potere virtuale nella società gli
derivava dall’ essere la maggiore organizzazione politica presente tra
la massa dei disoccupati; questo significa che la vera controparte
istituzionale della base comunista era l’amministrazione del Ministero
del Lavoro addetta alla gestione dei sussidi di disoccupazione, cioè un
apparato complesso e capillare, una delle colonne dello Stato
weimariano; il Partito comunista doveva dimostrare la sua abilità nell’
organizzare e gestire i conflitti sociali non sui luoghi di lavoro ma
sui luoghi dell’ assistenza.

Perciò è di fondamentale importanza, per
capire la crisi di Weimar e il passaggio al nazismo, conoscere a fondo i
meccanismi di controllo, di selezione e di disciplinamento di cui
l’apparato assistenziale poteva disporre. L’aumento vertiginoso della
disoccupazione conferì a questo apparato poteri larghissimi nella
fasefinale della Repubblica. potremmo dire che lo Stato, agli occhi del
cittadino, non aveva altro volto identificabile se non quello dell’
apparato assistenziale. I poteri discrezionali di questo apparato
aumentarono man mano, la sua funzione di "sportello di sussidi" fu
gradualmente sostituita dalla funzione di "raccolta d’informazioni sulla
persona".

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